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La Corea del Nord lancia missile che sorvola il Giappone. Tokyo: minaccia senza precedenti

Kim Jong-un

ROMA. Le provocazioni del regime di Kim Jong-un vanno avanti e si fanno più aggressive. L'ultimo missile lanciato martedì mattina alle 6.29 locali (nella notte tra lunedì e martedì in Europa) da Pyonyang ha sorvolato il territorio giapponese all'altezza dell'isola di Hokkaido per finire poi nel mar del Giappone frantumandosi in tre pezzi a 1.180 km dalla città di Cape Erimo.

"Il missile ha attraversato il nostro spazio aereo" ha dichiarato il premier di Tokyo Shinzo Abe prima di presiedere una riunione di emergenza rassicurando che "sarà fatto ogni sforzo possibile per proteggere la popolazione giapponese". Il capo di gabinetto del governo giapponese Yoshihide Suga ha condannato il lancio del vettore definendo l'evento "una grave minaccia senza precedenti alla sicurezza del Giappone" aggiungendo che il governo di Tokyo continuerà a cooperare con gli Stati Uniti e la Corea del Sud sulla sicurezza militare.

Suga ha quindi riferito che non sono stati segnalati danni e che non si ha notizia di oggetti caduti sul territorio nipponico, nè risultano incidenti occorsi a navi o alle rotte aeree. Fonti militari sudcoreane hanno confermato che quello lanciato dai nordcoreani è un missile balistico che ha percorso 2,700 km e raggiunto un'altezza massima di 550 km. Le stesse fonti hanno aggiunto che gli Usa stanno analizzando il lancio insieme alla Corea del Sud. Entrambi, hanno detto i militari sudcoreani, stanno monitorando la situazione e si stanno preparando a un'eventuale altra azione di Pyongyang.

Gli ultimi lanci-provocazione del regime di Kim Jong-un risalgono alla notte tra venerdì e sabato scorsi in Europa (sabato mattina in Corea del Nord): tre missili balistici a corto raggio sono stati lanciati nell'arco di 30 minuti: uno è esploso subito mentre gli altri due hanno percorso circa 250 chilometri prima di cadere nel Mar del Giappone. Nonostante i vettori nordcoreani non avessero minacciato la sicurezza nazionale, il premier Abe aveva chiesto alle forze di autodifesa di rimanere in stato di allerta. Il Giappone è stato in grado di monitorare i movimenti tramite il proprio sistema satellitare J-Alert.

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