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Solo 62 i seggi in palio per l’Ars
La sfida dei voti città per città

PALERMO. C’è chi ha già affisso i cartelloni pubblicitari senza indicare il nome del presidente, e chi ha aperto sedi elettorali senza sapere neanche quale sarà la sua coalizione. Hanno fretta gli aspiranti deputati all’Assemblea regionale. La spending review ha ridotto gli scranni da 90 a 70 e di questi sette sono riservati al listino che scatterà se nessuno raggiungerà la metà dei consensi e uno al presidente perdente più votato.

Per cui dando per scontato il premio, i posti a disposizione saranno solo 62, quanto basta per preannunciare una battaglia all’ultimo voto. Ad avere già ufficializzato la corsa sono i Cinque Stelle che lanciano 62 candidati in tutte le province. Presenti tutti gli uscenti ad eccezione di Claudia La Rocca e Giorgio Ciaccio a Palermo. Per il resto nel capoluogo i big degli altri partiti lavorano per sponsorizzare i candidati delle proprie correnti.

A Palermo sono 16 i posti in palio, quattro in meno del 2012. Non si ricandiderà l’assessore regionale all’Agricoltura, Antonello Cracolici, che punta tutto su Antonio Rubino, responsabile dell’organizzazione del Pd siciliano. Cracolici inizialmente sembrava avere un patto con l’ex sindaco di Partinico, Salvo Lo Biundo, che però alla fine potrebbe correre con la lista dei territori su cui sta lavorando il sindaco Leoluca Orlando. Questo progetto dovrebbe vedere anche le candidature del primo cittadino di Prizzi, Luigi Vallone, di quello di Ventimiglia, Antonio Rini e del sindaco di Bisacquino, Ciro Coniglio. Tutto è comunque incerto e dipende dal via libera all’accordo con Pd e Ap.

Orlando ha fatto intendere di avere almeno cento sindaci pronti anche solo a collaborare e di essere al lavoro per mettere in piedi una lista in ciascuna delle nove Province. L’elenco dei candidati già in corsa è comunque lungo. Davide Faraone a Palermo punta tutto su Giuseppe Biundo, imprenditore di Cinisi nella formazione privata e titolare di un birrificio. A Cinisi è in ballo anche il nome dell’ex sindaco Salvatore Palazzolo, ma si tratta ancora solo di una proposta. Restando in provincia, sulle Madonie, è pronto a correre l’ex sindaco Giuseppe Firrarello.

Sempre a Palermo dovrebbero ripresentarsi tutti gli uscenti del Pd, da Giuseppe Lupo, uno dei papabili candidati alla Presidenza, alla capogruppo all’Ars, Alice Anselmo, compreso Pino Apprendi. Nel centrodestra invece sono apparsi i manifesti di Giuseppe Milazzo di Forza Italia che non contengono però il nome del candidato presidente: «Il mio presidente è Forza Italia» dice Milazzo, pronto a seguire qualunque decisione del suo partito.

Forza Italia potrà contare anche su Riccardo Savona. In bilico la candidatura di Gianfranco Miccichè mentre potrebbe aderire al progetto di Musumeci l’ex presidente del Consiglio provinciale, Marcello Tricoli. Tra le new entry ci sono Riccardo Galioto e Salvo Alotta, entrambi del movimento I coraggiosi di Ferrandelli, che non ha ancora trovato un accordo con una coalizione. Possibile un avvicinamento ad Armao se sarà ufficializzata la sua candidatura. Sarà dura in tutte le province. A Enna, ad esempio, i seggi disponibili saranno solo due rispetto ai tre del 2012.

A contenderseli ci sarà ancora l’assessore alle Autonomie locali, Luisa Lantieri, così come Antonio Venturino che correrà coi socialisti e Mario Alloro nel Pd «ma solo se il partito mi darà il via libera» dice. Un seggio in meno anche a Siracusa dove probabilmente le candidature saranno influenzate dalle amministrative del prossimo anno. A contendersi i cinque scranni a Sala d’Ercole ci saranno quasi certamente il presidente della commissione Bilancio, Vincenzo Vinciullo e il consigliere comunale Franco Zappalà. Dovrebbero riprovarci anche Pippo Sorbello e l’assessore alla Formazione Bruno Marziano.

In provincia pronto a correre col Pd anche Paolo Amenta, sindaco di Canicattini Bagni, così come Giovanni Cafeo. A Ragusa uscenti pronti a ricandidarsi a cominciare da Nello Dipasquale e Pippo Digiacomo del Pd fino a Giorgio Assenza di Forza Italia e Orazio Ragusa dei Centristi. Si contenderanno i 4 posti rimasti rispetto ai 5 del 2012. Corsa in salita anche a Caltanissetta dove i seggi sono scesi da quattro a tre.

Alessandro Pagano di Noi con Salvini sta già mettendo in piedi una lista e sembra aver incassato il sì di Francesca Di Pasquale mentre dovrebbero riprovarci Pino Federico dell’Mpa, Giuseppe Arancio del Pd.

Ad Agrigento dovrebbero ricandidarsi tutti gli uscenti, ma a disposizione ci saranno sei e non più sette seggi. In corsa Salvatore Cascio e Michele Cimino di Sicilia Futura, Giovanni Di Mauro dell'Mpa, Enzo Fontana di Ap e Giovanni Panepinto del Pd. Lillo Firetto resterà sindaco di Agrigento mentre tra le new entry c'è Carmelo Pullara, dirigente dell'Asp di Agrigento ed ex commissario straordinario del Civico di Palermo. Pullara dovrebbe seguire l’autonomista Di Mauro con una lista nella quale dovrebbe trovare posto anche l'ex sindaco Vincenzo Corbo.

Nell’Agrigentino ci sono poi diversi altri nomi in ballo: Vincenzo Lotà, sindaco di Menfi, pronto a correre col Pd così come Michele Catanzaro, segretario dem a Sciacca. A Licata ha annunciato la candidatura Giuseppe Federico, il leader del gruppo consiliare che è risultato decisivo nella sfiducia del sindaco.

Potrebbe correre con Musumeci ma ancora non c’è nulla di certo. A Canicattì Alternativa Popolare vede in corsa l’ex deputato Giancarlo Granata e l’uscente Gaetano Cani in quota Centristi. Anche a Messina gli uscenti pronti a riprovarci in blocco per contendersi gli otto seggi in palio, tre in meno del 2012.

L’unico che è ancora in dubbio è Filippo Panarello e scioglierà a breve la riserva. Ha invece ufficializzato la sua candidatura il presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone. In corsa pure Cateno De Luca, Nino Germanà di Ap, Giuseppe Picciolo di Sicilia Futura, Marcello Greco e Bernardette Grasso. Pronti alla sfida anche il consigliere comunale di Forza Italia, Fabrizio Sottile ed Elvira Amata di Fratelli d'Italia.

Altra dura battaglia si preannuncia a Trapani dove in palio ci sono cinque seggi, due in meno di cinque anni fa. Per aumentare le chance di successo, il partito di Totò Cardinale correrà con una lista unica di cui fa parte anche il Psi. Tra i candidati anche Nino Oddo, presidente dei socialisti e attualmente deputato questore all’Ars, e l'ex sindaco di Alcamo, Giacomo Scala. In provincia di Trapani in campo anche l’ex sindaco di Erice, Giacomo Tranchida per il Pd.

I dem schierano altri due candidati, l'assessore alla Salute, Baldo Gucciardi, il deputato questore Paolo Ruggirello. Non ci sarà Antonella Milazzo, ma la sfida rischia di portare esclusioni eccellenti. A correre per uno dei cinque posti in palio ci sono anche due deputati uscenti dei 5 Stelle, Valentina Palmeri e Sergio Tancredi, il deputato di Forza Italia, Stefano Pellegrino che ha preso il posto del dimissionario Mimmo Fazio e il mazarese forzista Tony Scilla. Gli alfaniani possono contare su Giovanni Lo Sciuto e l’Udc su Mimmo Turano.

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