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Rischio sismico, soldi alla Sicilia per scuole e opere pubbliche

PALERMO. Nuove opportunità per i Comuni siciliani per rimettere in sesto scuole e opere pubbliche. Da Roma e dall’Europa arriva un fiume di denaro contro il rischio sismico, in tutto quasi 150 milioni per i prossimi tre anni.

Sempre che i sindaci non si facciano sfuggire nuovamente l’occasione: pochi mesi fa, ad esempio, una norma nazionale aveva dato ai Comuni siciliani la possibilità di avviare lavori in scuole ed edifici pubblici senza il rischio di sforare il patto di stabilità, cioè i temuti vincoli alla spesa spesso accusati di frenare gli investimenti. Un’occasione ghiottissima, eppure praticamente nessuno alla fine ha aderito.

E ancora: lo scorso anno 38 Comuni siciliani avrebbero dovuto bandire gare per un totale di 34 milioni di euro per ristrutturare e mettere in sicurezza decine di edifici scolastici. Solo una parte dei sindaci ha rispettato la scadenza prevista dal bando e lo Stato si è ripreso 17 milioni non spesi. Ora arrivano nuove possibilità di avere un aiuto in uno dei settori più volte contestati dai sindaci, quello della progettazione.

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