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Ius soli, sì del Papa: "Bisogna garantire la nazionalità a tutti sin dalla nascita"

CITTA' DEL VATICANO. Occorre "rispondere alle numerose sfide poste dalle migrazioni contemporanee con generosità, alacrità, saggezza e lungimiranza, ciascuno secondo le proprie possibilità". E' l'appello di Papa Francesco contenuto nel Messaggio per la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato (2018). Il pontefice sottolinea che "ogni forestiero che bussa alla nostra porta è un'occasione di incontro con Gesù Cristo, il quale si identifica con lo straniero accolto o rifiutato di ogni epoca".

Il papa prende esplicitamente posizione sullo Ius Soli: "Nel rispetto del diritto universale ad una nazionalità, questa va riconosciuta e opportunamente certificata a tutti i bambini e le bambine al momento della nascita. La apolidia in cui talvolta vengono a trovarsi migranti e rifugiati può essere facilmente evitata attraverso una legislazione sulla cittadinanza conforme ai principi fondamentali del diritto internazionale".

Poi ricorda: "Durante i miei primi anni di pontificato ho ripetutamente espresso speciale preoccupazione per la triste situazione di tanti migranti e rifugiati che fuggono dalle guerre, dalle persecuzioni, dai disastri naturali e dalla povertà. Si tratta indubbiamente di un 'segno dei tempi' che ho cercato di leggere, invocando la luce dello Spirito Santo sin dalla mia visita a Lampedusa l'8 luglio 2013".

Accogliere i migranti significa offrire loro "più ampie di ingresso sicuro e legale nei paesi di destinazione", per esempio attraverso "corridoi umanitari", e "una prima sistemazione adeguata e decorosa". Per il Papa occorre anche "un impegno concreto affinché sia incrementata e semplificata la concessione di visti umanitari e per il ricongiungimento familiare". "Sarebbe opportuno, inoltre, prevedere visti temporanei speciali per le persone che scappano dai conflitti nei paesi confinanti. Non sono una idonea soluzione le espulsioni collettive e arbitrarie di migranti e rifugiati, soprattutto quando esse vengono eseguite verso paesi che non possono garantire il rispetto della dignità e dei diritti fondamentali".

Più attenzione alla persona: chiede il Papa nel Messaggio per la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato. "Il principio della centralità della persona umana, fermamente affermato dal mio amato predecessore Benedetto XVI, ci obbliga - sottolinea Papa Francesco - ad anteporre sempre la sicurezza personale a quella nazionale" e inoltre "in nome della dignità fondamentale di ogni persona, occorre sforzarsi di preferire soluzioni alternative alla detenzione per coloro che entrano nel territorio nazionale senza essere autorizzati".

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