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Menopausa, con terapia vaginale a estrogeni no al rischio cancro

ROMA - Le donne in menopausa, che ricorrono a forme di terapia vaginale a base di estrogeni, non sono più a rischio di avere malattie cardiovascolari e tumori rispetto a chi non le usa. E' la conclusione di uno studio pubblicato sulla rivista Menopause. Il rischio di ictus, embolia polmonare, trombosi, tumore al seno, colon retto e dell'endometrio non è risultato diverso in modo significativo tra chi adopera estrogeni per via vaginale e chi non è tra le donne con l'utero intatto, nè tra quelle a cui è stato asportato. Altri studi in passato avevano invece mostrato che la terapia a base di estrogeni, presa sotto forma di pillola, può aumentare il rischio di coaguli nel sangue e ictus, e anche di tumore al seno se usati insieme a pillole con progesterone. Finora non era però stato verificato se lo stesso rischio ci fosse anche per la terapia vaginale, come invece ha fatto questo studio dell'università della California, dove sono stati analizzati i dati relativi a donne tra i 50 e 79 anni, che hanno partecipato all'Health Initiative Observational Study in 40 strutture sanitarie Usa. La terapia vaginale con estrogeni è risultata così un trattamento sicuro anche per alcuni sintomi dell'apparato genitale e urinario, come bruciori, malessere e dolori durante i rapporti sessuali, che spesso si hanno con la menopausa.

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