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L'appello all'unità di Berlusconi, fredda la reazione di Meloni e alfaniani

Giorgia Meloni

ROMA. Gli alleati, o ipotetici tali, per le regionali siciliane accolgono con non troppo entusiasmo le parole di Silvio Berlusconi che in un'intervista ha fatto appello alle forze di centrodestra per presentarsi uniti all'appuntamento con le urne del prossimo 5 novembre.

In testa Giorgia Meloni, presidente  di Fratelli d'Italia: "Voglio rispondere all'appello all'unità con Alfano che Berlusconi mi lancia dalle pagine de 'il Mattino'. Sono d'accordo sul fatto che occorra costruire un centrodestra capace di rappresentare lo scontento e il cambiamento. Ma considero impossibile farlo insieme a chi governa la Sicilia insieme a Crocetta e l'Italia insieme a Renzi. Per come la vedo io, è questo il teatrino della politica che nausea gli elettori, non certo chi chiede serietà e coerenza".

Fredda anche la reazione degli alfaniani. Fabrizio Cicchitto, deputato di Alternativa Popolare fa riferimento ad un centrodestra ormai inesistente: "Se Berlusconi in continuità con la Merkel ipotizzasse in Italia un grande centro moderato e riformista ciò supererebbe le polemiche del passato e aprirebbe la strada ad un progetto politico su cui riflettere. Se invece continua a insistere con un centrodestra che non è nemmeno quello del passato perché la Lega di Salvini e Fratelli d'Italia sono organicamente più estremisti della Lega Nord di Bossi e della Lega tradizionale allora i centristi devono pensare a tutto un altro progetto politico che sia competitivo rispetto all'esigenza di aggregare forze moderate e riformiste in grado di battere il M5S".

Stessa storia anche sul fronte leghista il deputato Alessandro Pagano della Lega-Noi con Salvini, segretario regionale Sicilia occidentale: "Alfano per il centrodestra avrebbe un saldo negativo. Ne ha combinate talmente tante che il suo contributo elettorale alla coalizione classica Lega-FI-Fdi sarebbe in sottrazione. Sarebbero più i voti di opinione in fuga che quelli che porterebbe". "Avanti tutta dunque con Musumeci e senza Alfano. Con lui, come dicono tutti i sondaggi, si vince alla grande. Così si fa davvero il bene della Sicilia".

Vicino, invece, alla linea del partito Maurizio Gasparri, senatore di Forza Italia che torna così sulla vicenda delle elezioni in Sicilia: "Resta un confronto tra centrodestra e centrosinistra con l'irruzione sulla scena di una presenza antipolitica, carica di consenso ma anche di incapacità visti i personaggi scadenti che fruiscono di questi voti. Si riafferma quindi uno schema di contrapposizione politico-democratico tra centrodestra e centrosinistra. È questa - osserva - la prima vittoria sostanziale di Berlusconi. Chi deve scegliere, lo faccia come avvenuto alle amministrative, dove chi si è reso conto che l'aggregazione più naturale per i moderati è il centrodestra ha abbandonato ipotesi velleitarie.

"Berlusconi indica la direzione giusta. Per vincere coalizione unita, moderata e riformista, centralità del Sud". Così su Twitter Stefano Caldoro, capo della opposizione di centrodestra in Regione Campania, commenta l'intervista di Silvio Berlusconi.

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