Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

I 'paccasassi' del Conero sbarcano negli Usa

(ANSA) - ANCONA, 11 AGO - Dai campi panoramici del Conero sopra la spiaggia di Portonovo di Ancona ai migliori ristoranti, enoteche e botteghe gourmet di Manhattan. A tre anni dall'idea avuta da due trentenni laureati in Scienze e Tecnologie alimentari e Alimenti e Salute, le conserve e le salse della 'Rinci srl meraviglie di gusto' a base di 'paccasassi o spaccasassi', il 'finocchio marino' citato anche da Shakespeare nel suo Re Lear, sbarcheranno a Natale negli Usa.

Dopo la laurea, esperienze nel settore ricerca e sviluppo e consulenze per aziende alimentari, Luca Galeazzi e Francesco Veliero decisero di utilizzare il loro know-how scientifico per riscoprire un prodotto della tradizione mediterranea, chiamato 'paccasassi' in dialetto anconetano, una gustosa erba aromatica selvatica che cresce spontaneamente tra i sassi delle pendici del Conero ma la cui raccolta è ormai vietata. Durante una consulenza con la chef internazionale Rita Rinci (da cui deriva il nome dell'azienda) arriva l'intuizione: perché non coltivare la pianta sul Conero e farne una conserva sott'olio extra vergine d'oliva, garantendo un prodotto di altissima qualità? A tre anni dall'avvio della produzione e al secondo anno sul mercato, spiega Alessandro Babbini, che due anni fa si è unito ai fondatori come responsabile commerciale, il giro d'affari è relativamente piccolo ma "sta crescendo in modo esponenziale". E dai ristoranti tipici di Ancona (alcuni propongono la conserva abbinata a pasta con moscioli selvatici, le cozze presidio Slow food) e delle Marche, grazie anche all'interesse dei turisti, i 'paccasassi' sono arrivati in Abruzzo, Umbria ed Emilia Romagna e in vari paesi europei. Nel frattempo, la produzione si è arricchita con salse (barbecue, chili, senape e spaccasassi, pesto di spaccasassi) e composte di frutta rigorosamente derivanti da produzioni locali comunque bio.

Anche gli affari oltre confine cominciano a marciare. A partire da Svizzera e Austria, dove i 'paccasassi', per ora 'allergici' alla grande distribuzione, sono esportati in ristoranti e botteghe gourmet. Ma ci sono richieste da altri Paesi, persino dalla Lituania. E con il giro d'affari che cresce, aumentano gli investimenti in macchinari sempre più sofisticati, la produzione e la coltivazione, curata dall'azienda, ma affidata per la raccolta dei 'paccasassi' a terzisti. "Per il prossimo anno - dice Babbini - contiamo di raddoppiare la produzione, arrivando a 5-6 ettari di terreno coltivati". (ANSA).

Caricamento commenti

Commenta la notizia