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Tata Motors taglia partecipazione a Ginevra e sub-brand Tamo

ROMA - L'indiana Tata Motors, per fronteggiare gli scarsi profitti e il calo del valore delle azioni, scese del 38,7% nel periodo aprile-maggio, ha deciso una serie di tagli a investimenti e programmi che erano già stati annunciati, in aggiunta ad una riduzione delle retribuzioni per il top management che nel 2016 era stata fissata per il CFO C.

Ramakrishnan al 2% e per Ravindra Pisharody, direttore del settore veicoli commerciali addirittura al 17%. Tra i 'colpi di spugna' più rilevanti la cancellazione della presenza al Salone di Ginevra nel marzo 2018 (sarebbe stata la 20ma consecuitiva) e lo stop al programma per il sub brand di vetture sportive Tamo, che era stato concretizzato con la presentazione della berlinetta Racemo. Come riporta Autocar India, che ha dettagliato il programma dei 'tagli' Tata, da quest'ultima decisione potrebbe arrivare un risparmio di circa 38 milioni di dollari, mentre l'abbandono di Ginevra - compreso il costo dei prototipi da presentare - dovrebbe aggiungere un risparmio tra 3 e 4 milioni di dollari. Cancellato in India anche il programma sportivo per i veicoli industriali Tata - denominato T1 Prima Truck Racing Championship - e che, secondo il magazine indiano, è costato dal 2014 ad oggi la bella cifra di 42 milioni di dollari. Proprio questo 'passo falso', oltre al cattivo andamento commerciale, è costato lo scorso mese il posto a Ravi Pishrody, ex responsabile del settore veicoli industriali di Tata Motors e ora sostituito da Girish Wagh. Pur facendo parte di un 'colosso' industriale e finanziario - il Gruppo Tata - e a cui fa capo anche la britannica Jaguar Land Rover (in costante crescita) la Tata Motors è impegnata in un radicale recupero delle quote di mercato in India e della redditittività del settore, come ha sottolineato in una recente lettera ai dipendenti l'amministratore delegato Guenter Butschek.

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