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Taglia-incolla Dna, mondo scientifico invita a cautela

Cautela e sperimentazione prima di intervenire su embrioni umani destinati alla riproduzione con la tecnica del taglia-incolla del Dna al fine di evitarne l'uso improprio: è l'appello del mondo scientifico all'indomani del successo negli Stati Uniti della prima applicazione della tecnica Crispr su embrioni nei quali è stata corretta una malattia ereditaria. La sollecitazione arriva da un gruppo internazionale di 11 organizzazioni di genetica.
I ricercatori raccomandano cautela nell'editing genetico su embrioni umani, ma chiedono anche il sostegno pubblico per la ricerca in vitro e al tempo stesso sottolineano la necessità di stabilire linee guida prima di intervenire sull'uomo nella pratica clinica.

"Il nostro gruppo di lavoro include esperti in diversi campi della genetica umana, provenienti da vari paesi con differenti sistemi sanitari e infrastrutture di ricerca", ha spiegato Kelly E. Ormond, dell'università di Stanford, primo firmatario dell'appello. Messa a punto nel 2013 da Jennifer Doudna, dell'Università di Berkeley, e Emmanuelle Charpentier, dell'Università di San Francisco, la Crispr è uno dei più importanti strumenti di cui si è dotata la biologia negli ultimi decenni. Da quando è stata scoperta questa tecnica si è portata dietro implicazioni spettacolari e i campi di applicazione sono vastissimi: dalla medicina alla genetica, dall'agricoltura alla microbiologia.

Il suo aspetto rivoluzionario è nel fatto che permette di riscrivere intere sequenze del codice genetico, con una grande facilità. Tuttavia è stato osservato che la Crispr per quanto precisa sul suo bersaglio potrebbe comunque provocare centinaia di mutazioni inattese. Per questo già nel 2015 fu proposta una moratoria per l'applicazione sugli embrioni umani.

"E' una tecnica semplice che non richiede laboratori sofisticati, quindi impiegabile anche per un utilizzo su larga scala. Occorre pertanto il giusto controllo", osserva Giuseppe Novelli, genetista e rettore dell'università degli Studi di Roma 'Tor Vergata'. "Su piante e animali è stata ampiamente sperimentata ed è utilizzata da tempo - prosegue - ma sull'uomo il discorso è diverso. Le modifiche che si fanno con questa tecnica, se fatte su embrioni o gameti, sono permanenti e trasmissibili alle generazioni future. Non se ne può fare un uso improprio". Per Novelli "quello che si teme sono le possibili applicazioni nel 'miglioramento genetico', ovvero il doping genetico, per esempio in ambito sportivo. C'è allora da chiedersi - conclude - se siamo pronti per fare questo. La risposta è 'non ancora': abbiamo bisogno di ulteriore sperimentazione e di acquisire dati che dimostrino l'assoluta affidabilità di questa tecnica".

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