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20 anni fa addio a Burroughs, profeta Beat

 Le sue carte giacciono fianco a fianco a quelle dell'amico e "compagno di strada" Jack Kerouac alla New York Public Library. Anticonformismo, eroina comprata e venduta, una scrittura spericolata e antisociale che segna e graffia il lettore, influenzato dai surrealisti, da scrittori come Celine, dalla fantascienza e dal linguaggio forte, spesso utilizzato con l'accento degli slums: William Burroughs, uno dei profeti dei Beat e sua volta l'ispiratore di cineasti e musicisti rock, da David Bowie a Kurt Cobain, moriva il 2 agosto 1997 a Lawrence, Kansas, la città dove aveva vissuto i suoi ultimi 15 anni, più a lungo che nelle tappe esotiche della sua avventura umana: Marocco, Londra, New York, Parigi, Messico.

Un'infanzia dorata, una vita maledetta. Irruppero con Burroughs - e con gli altri Beat Allen Ginsberg, Kerouac, Lawrence Ferlinghetti e Gregory Corso - il disagio della marginalita', scenari brutali, descrizioni provocatorie, l'eccesso e la disperazione.

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