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Partita la Soyuz con l'astronauta italiano Paolo Nespoli

ROMA.  E’ partita la Soyuz con l’italiano Paolo Nespoli. Il lancio della navetta russa, avvenuto puntualmente dalla base russa di Baikonur, segna l’inizio della  missione Vita, dell’Agenzia Spaziale Italiana (Asi). Con  l'astronauta dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa) viaggiano sulla Soyuz il russo Sergey Ryazansky, al comando della navetta, e  l'americano Randy Bresnik.

L’arrivo alla Stazione Spaziale è  previsto tra sei ore e dopo altre due ore l’ingresso  dell’equipaggio nella stazione orbitale.La Soyuz è in orbita e adesso comincia la serie di manovre che la porteranno ad allinearsi in posizione corretta per l’aggancio alla Stazione Spaziale Internazionale, previsto tra circa sei ore.

All’interno della navetta Paolo Nespoli e i suoi compagni di equipaggio sono ora in condizioni di assenza di gravità ed è ora che entrano in gioco gli «indicatori di gravità» che gli astronauti portano con sé. Quello di Paolo Nespoli è il Transformer del suo figlio più piccolo, Max, di 3 anni. All’inizio non voleva cederlo ma poi ha affidato al papà il più piccolo dei suoi giochi preferiti, che adesso galleggia nella Soyuz.

"Una missione di straordinaria importanza": così il ministro per l'Istruzione, l'Università e la Ricerca, Valeria Fedeli, ha definito la missione Vita dell'astronauta Paolo Nespoli. Partecipando, emozionata, all'evento organizzato in attesa del lancio da Agenzia Spaziale Italiana (Asi) e Agenzia Spaziale Europea (Esa), Fedeli ha augurato "buon volo" all'astronauta italiano.

"Immagino - ha detto - che tornare sulla Stazione Spaziale sia come tornare in una casa dove si è cresciuti e dove si sono acquisite competenze importanti". Stare in orbita "per mesi dopo aver compiuto 60 anni vuol dire che c'è speranza per tutti: è un fatto rilevante e importante che ci rende orgogliosi".

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