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Da ottobre in Sicilia corsi di semina diretta

- PALERMO - L'associazione no profit "Semina diretta 2.0" sottolinea che secondo la Carta della vulnerabilità della Regione, il 56,7% del territorio siciliano è a rischio desertificazione e di questo il 35% presenta un'alta criticità, ben al di sotto della soglia accettabile come si evince dalla Banca dati geografici dei suoli della Sicilia, assessorato Agricoltura, a causa di pratiche agronomiche inadeguate. Le emissioni di CO2 (GHG) delle attività agricole contribuiscono per il 4% alle emissioni nazionali di cui il 45% risulta essere prodotto dai suoli agrari, a cui si aggiunge uno 0,1% prodotto dalla combustione dei residui colturali del grano (dati Psr Regione Sicilia). "Una tendenza decisamente preoccupante - dice l'associazione - che può però essere efficacemente contrastata con una tecnica estremamente efficace: la semina diretta. Come dice la parola stessa si tratta di una tecnica di agricoltura conservativa che prevede la semina su terreno non arato.

Praticata da diversi anni, raggiunge in Italia circa l'1% della superficie utilizzata (dati Fao), mentre nel mondo copre una superficie pari quasi a tutto il Mar Mediterraneo. Si effettua su terreno non lavorato senza arrecare alcun disturbo al suolo e comporta indiscutibili vantaggi di carattere economico, dato che si eliminano tutti i costi relativi alle lavorazioni del terreno, agronomico, perché si ricostruisce la fertilità del terreno e, ovviamente, ambientale". Per diffondere la conoscenza di questa tecnica tra gli agricoltori siciliani, Semina Diretta 2.0 no profit, in collaborazione con Federsicilia, ha organizzato il primo corso di formazione, previsto dalla misura 10.1f del Psr della Regione Sicilia che partirà a ottobre. Lo scorso 22 luglio, nel corso di una giornata informativa che si è tenuta in un'azienda agraria alle pendici del Parco delle Madonie, Semina Diretta ha illustrato lo spirito del corso e ha presentato l'impostazione didattica e logistica agli agricoltori che hanno accettato l'invito di Confagricoltura Sicilia ed Enfaga.

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