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L'anno magico di Jasmine Trinca, 'che sogno'

(di Alessandra Magliaro) E' un'annata magica per Jasmine Trinca. La studentessa del Virgilio che saltò le lezioni per andare al casting e fu scelta così da Nanni Moretti per interpretare la figlia sua e di Laura Morante nella Stanza del Figlio (Palma d'oro nel 2001), è stata premiata a maggio al festival di Cannes per la grande interpretazione di Fortunata diretta da Sergio Castellitto (Un certain regard) e  tra i giurati del concorso di Venezia 74 (30 agosto - 9 settembre) che assegneranno il Leone d'oro. "Un momento bellissimo - dice all'ANSA l'attrice raggiunta in Sardegna in vacanza con la figlia Elsa, 8 anni - sembra che accada tutto insieme".

36 anni, apprezzata da un certo cinema francese (registi d'avanguardia come Bertrand Bonello, che l'ha scelta in due opere), amata da Moretti, Marco Tullio Giordana (la scelse nel 2003 per La Meglio Gioventù), Michele Placido, i Taviani, Marco Ponti e tanti altri, è decisamente una delle più importanti interpreti italiane della sua generazione, capace di quella bravura tutta istinto, immediatezza, che finisce con il restituire sempre una grande verità alle donne che interpreta. Non a caso proprio al pubblico femminile (i maschi erano scontati!) Jasmine piace moltissimo. Michele Placido la scelse per Romanzo Criminale, "ritroverò accanto a me in giuria Anna Mouglalis" e per Il Grande Sogno che proprio a Venezia nel 2009 le fece vincere il Premio Marcello Mastroianni per i giovani talenti. Sei volte candidata ai David di Donatello, ha vinto invece tre Nastri d'argento (l'ultimo il mese scorso a Taormina, proprio per Fortunata) e due Globi d'oro.

"La giuria di Venezia corona quest'anno un po' magico, mi piace l'idea di condividere tanti giorni con altre persone appassionate e di avere il privilegio di quei momenti, come accade anche sul set, in cui si diventa tutti una grande famiglia cinematografica, giorni intensi di scoperta, amicizia, relazioni", racconta. Far parte di una giuria, quella prestigiosa della Mostra del cinema di Venezia poi, significa anche scegliere, premiare un attore piuttosto che un altro, un film piuttosto che un altro. "Ecco questo non sarà facile, ho un grandissimo rispetto del lavoro che c'è dietro ogni cosa, ogni film e anche - sottolinea - quando mi capita di vedere film che per me non sono un granchè non mi permetto mai di dare giudizi negativi perchè so cosa significa. A Venezia sarà dura, al tempo stesso, pur non essendo una persona conflittuale ci tengo alle mie idee, o meglio alle mie impressioni". Jasmine Trinca in giuria, con una presidenza femminile (Annette Bening) e con un 'padrino', Alessandro Borghi (peraltro suo bravissimo partner in Fortunata) anzichè la 'solita' madrina. "Mi fa piacere partecipare a questa fase di controtendenza - scherza - penso che non ci siano ruoli assegnati, quest'anno va cosi e va bene".

Il ritorno sul set è noto e sarà una grande prova di maturità: interpreterà Ilaria Cucchi in Sulla mia pelle di Alessio Cremonini: ''Siamo abituati a vedere Ilaria Cucchi sempre in lotta contro l'arroganza del mondo. Il film vuole restituirne anche una dimensione diversa, mentre vive il suo rapporto da sorella. Il mio approccio e' di massimo rispetto per la persona per il suo lutto, il suo dolore", aveva detto pochi giorni fa ai ragazzi del festival di Giffoni.

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