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L'astronauta Nespoli: 'La missione Vita un granello di sale'

Un granello di sale per costruire il futuro dell'uomo nello spazio: Paolo Nespoli vede così la missione Vita, che il 28 luglio lo porterà per sei mesi sulla Stazione Spaziale Internazionale, impegnandolo in esperimenti di fisiologia, biologia e medicina. "Sono esperimenti utili per affrontare la vita di tutti i giorni sulla Terra, ma soprattutto hanno l'obiettivo di favorire le conoscenze necessarie per continuare l'esplorazione spaziale", ha detto all'ANSA l'astronauta dell'Agenzia Spaziale Europea (Esa) da Baikonur, la base di lancio russa dove è in quarantena in attesa del lancio.

60 anni compiuti il 6 aprile scorso, Nespoli è entusiasta della sua terza missione. Acronimo di Vitalità, Innovazione, Tecnologia e Abilità, Vita è una missione dell'Agenzia Spaziale Italiana (Asi) il cui significato ambizioso è espresso nel logo: il simbolo del Terzo Paradiso, l'opera dell'artista italiano Michelangelo Pistoletto che rielabora il simbolo dell'infinito e al cui interno sono incastonati la molecola del Dna simbolo della vita e della ricerca scientifica, un libro simbolo di cultura e istruzione e, al centro, un'immagine stilizzata della Terra simbolo dell'umanità. "Nessuno degli esperimenti previsti in questa missione rivoluzionerà la Terra né la nostra vita.

Tutti hanno la possibilità di farlo, ma non potremmo mai saperlo finchè non le faremo. Ognuno - ha osservato astroPaolo - è un granello di sale che si aggiunge ad altri all'interno di un contenitore, e un po' alla volta il contenitore si riempie".

D'altro canto, in questi ultimi anni l'attenzione alla ricerca scientifica è diventata altissima sulla Stazione Spaziale e "i risultati piano piano si stanno accumulando".

Queste ultime giornate prima della partenza hanno lo stesso ritmo serrato che ha segnato tutto l'addestramento per astroPaolo come per i suoi compagni di equipaggio della Expediion 52: il russo Sergey Ryazansky e l'americano Randy Bresnik. Le giornate volano fra gli ultimi controlli medici e i test sulla Soyuz. "Ognuno di noi - ha spiegato Nespoli - è seguito da un medico e in questa fase è molto importante sia stabilizzare le nostre condizioni di salute e assicurarsi che non abbiamo malattie infettive: queste sarebbero un serio problema per i colleghi che sono già sulla Stazione Spaziale, considerando che la permanenza in orbita riduce le difese immunitarie".

Importanti anche i test sulla navetta: Siamo entrati nella Soyuz, quella vera - ha detto ancora - e abbiamo attivato la plancia dei comandi, fatto un controllo completo del computer di bordo e della radio di bordo". Ognuno poi ha sistemato gli oggetti da usare in volo, come la torcia e gli occhiali.

Quanto agli oggetti personali veri e propri, lo spazio disponibile per ogni astronauta "equivale al volume di una bottiglia da un litro. Io - ha detto Nespoli - porto con me oggetti che mi hanno affidato degli amici: due o tre orologi, fotografie, due anelli". Manca invece all'appello l'indicatore di gravità: nel 2010 a segnalare l'assenza di peso nella Soyuz era stato il Cappuccetto Rosso della piccola Sofia e ora dovrebbe essere un Transformer di Max. Ma lui, forte dei suoi tre anni, si è rifiutato di prestare al papà uno dei suoi giochi preferiti. "Non ha voluto saperne di darmi uno dei suoi Transformer", ha detto Nespoli. "Ho dato a mia moglie il compito di comprare un Transformer nuovo, piccolino, spiegando a Max a che cosa servirà. Forse lo ha trovato, ma è tardi. A quanto pare una persona potrebbe riuscire a portamelo in tempo. Vedremo".

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