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Met Breuer, design radicale Sottsass

NEW YORK - L'arte italiana del secondo dopoguerra va forte a New York: al Met Breuer, dove ha da poco chiuso la retrospettiva su Marisa Merz, apre i battenti una mostra-omaggio al "design radicale" di Ettore Sottsass. Disegni architettonici, interni, mobili, ceramiche, vetri, tessuti, dipinti e fotografie prodotti nel corso di sette decenni vengono presentati nel centenario della nascita - e a dieci anni dalla morte - in un allestimento possibile solo al Metropolitan: contrapponendo cioè' le creazioni delll'architetto e designer nato a Innsbruck e vissuto tra Torino e Milano, con opere di artisti che lui ammirava (Kandinskij, Klee, Mondrian, Gio Ponti e Fornasetti), e con oggetti provenienti dalle collezioni enciclopediche del museo legati alla sua ispirazione. Aperta fino all'8 ottobre, la mostra e' stata realizzata in tempi record (meno di 18 mesi), da Christian Larsen, Assiciate Curator di arte moderna e contemporanea "per rendere giustizia a Sottsass", conosciuto in America meno che in Europa e solo e soprattutto per il suo impegno degli anni Ottanta nel gruppo collettivo di design Memphis. "Forse e' perché' aveva lavorato con Oliveti, che era rivale del nostro Ibm, forse perché' il design da noi non si insegna nel scuole", ha ipotizzato Larsen. L'omaggio di New York segue quello alla Fondazione Cini di Venezia e al Vitra Design Museum a Weil am Rhein in Germania, in vista della grande retrospettiva alla Triennale di Milano in settembre: "E' uno show trans-storico", ha detto Sheena Wagstaff, direttrice del dipartimento di arte contemporanea del Met puntando i riflettori su alcuni vasi di eta' tardo romana accostati agli iconici "Mizar", "Effira" e "Matilde, creati da Sotsass con Toso Vetri Arte negli anni Ottanta. Un posto d'onore merita la leggendaria "Valentine", una "lettera 32 travestita da sessantottina" come la defini' il poeta Giovanni Giudici che all'epoca curava i testi pubblicitari di Olivetti. Rosso fuoco in plastica Abs, leggera e facilmente trasportabile era pensata "non per il monotono lavoro in ufficio" ma "per tenere compagnia a un poeta dilettante nelle tranquille domeniche in campagna. Uno spazio a parte anche per i cinque totem di ceramica industriale, Menhir, Ziggurat, Stupa, Idranti, e Gas Pumps che comprendevano il progetto esposto alla Galleria Sperone nel 1967; per le "Superscatole" iconoclastiche e minimaliste della metà degli anni Sessanta e per "Environment", un sistema di armadi modulari creati per la mostra del MoMa "Italy: The New Domestic Landscape" del 1972. La mostra ha una coda a piano terra nello shop del museo, perché' il design - ha spiegato Larsen - ha un posto nel mercato. La riscoperta del genio radicale di Sottsass si riflette intanto sulle quotazioni: in una asta di Sotheby's nel 2016 la libreria Carlton ha raggiunto la cifra di 52.500 sterline mentre la credenza Casablanca è stata venduta a 68.750 sterline.
   

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