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Regionali, i Centristi puntano su D'Alia per la presidenza

Gianpiero D'Alia

PALERMO. "Siamo pronti a lanciare un nostro candidato alla Presidenza della Regione: Gianpiero D'Alia ha tutte le carte in regole per questa sfida importante". Lo afferma Marco Forzese, capogruppo dei Centristi per la Sicilia all'Assemblea regionale siciliana.

"I Centristi per la Sicilia lavoreranno ad un'ampia coalizione per dare un nuovo governo alla Sicilia in grado di dare dignità alla nostra Regione nel confronto sempre aperto con lo Stato, e speranza ai cittadini - prosegue Forzese -. I moderati debbono poter rappresentare una componente preponderante in un'alleanza che si basi su un programma di riforme vere dopo quelle fallite di Crocetta. Abbiamo scelto di lasciare il governo Crocetta chiedendo discontinuità, ora attendiamo che il Pd sia consequenziale".

A chiedere un segnale di discontinuità al Partito Democratico è anche Pier Ferdinando Casini,  il presidente di Centristi per l'Europa . "In questo momento non si dá per scontato nulla anche perché non sappiamo il centrosinistra cosa propone in Sicilia. Siamo in attesa di capire. È chiaro che noi chiediamo una discontinuità rispetto al governo Crocetta perché da questa giunta siamo usciti e sarebbe assurdo riproporla'', ha detto parlando con i giornalisti a Catania a margine dell'assemblea regionale del partito.

"Pietro Grasso è stato tirato impropriamente per la giacca e io mi sono sempre sottratto a questo sport. Era una cosa anche di cattivo gusto istituzionale - ha aggiunto -. Se ci fosse stato lui è chiaro che ci sarebbe stata una convergenza amplissima che doveva andare oltre le casacche delle appartenenze politiche precedenti".

'Potevamo uscire qualche mese prima perché abbiamo capito che la situazione non era ricomponibile ma avevamo avuto la netta convinzione parlando con il Pd che la nostra uscita sarebbe stata seguita dalla loro. Abbiamo preso atto che non è così, ma comunque è un problema che riguarda il Pd, non noi".

"L'unica cosa che in questo momento mi interessa e che sono venuto a dire in Sicilia - ha concluso - è una cosa semplice: le forze moderate di centro devono aggregarsi perché se si aggregano, come lo sono state in passato, sono determinanti. Quello della Sicilia è un test nazionale fondamentale a qualche mese dalle politiche. Questo dimostrerà che sono ancora in condizione di dire la loro proprio le forze moderate di centro. Se invece queste forze ormai si affidano alla speranza di avere un seggio da Salvini e vanno in processione un giorno di qua, un giorno di là...".

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