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Caporalato in agricoltura, un milione le aziende 'pulite'

Non riguarda solamente l'agricoltura il fenomeno del caporalato e del lavoro nero ancora presente In Italia, perché comparti come edilizia, industria e trasporti appaiono molo più toccati da questa piaga, con un numero di irregolarità accertate molto più allarmante. Lo dimostrano i dati presentati dalla Cia-Agricoltori Italiani, in occasione del primo bilancio sulla legge approvata poco meno di un anno fa con i tre ministeri coinvolto, Giustizia, lavoro e Politiche agricole. A fronte di un numero ridotto di denunce per irregolarità, ricorda la Cia, sono oltre 1 milione le aziende agricole che operano nel pieno rispetto delle regole e dei lavoratori.

Un'organizzazione che da sempre si è spesa per dare il proprio contributo al varo di una legge a tutela dei lavoratori in agricoltura e punitiva verso ogni comportamento di sfruttamento.

Non è un caso che si sia dotata da tempo di un Codice etico, il cui mancato rispetto comporta l'espulsione dell'associato. Il caporalato tra l'altro, denuncia la Cia, crea anche concorrenza sleale nel settore, ma il rischio da scongiurare è quello di innescare un clima da caccia alle streghe verso gli imprenditori, generato da eventuali precipitose disposizioni delle Procure, con ordinanze non commisurate al tipo di reato compiuto. Infatti, se c'è un margine di perfettibilità della legge non è sul testo, ma sulla sua interpretazione. ''Con questo incontro - ha detto il presidente nazionale della Cia, Dino Scanavino - vogliamo testimoniare come la quasi totalità degli agricoltori opera nella piena legalità ma anche per dimostrare che la rappresentanza degli agricoltori è pronta a fare la propria parte affinché siano significativamente ridotti i reati nel settore''.

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