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Al Tour sprint di Matthews, ora c'è il Galibier e Aru spera

PARIGI. In attesa dell’Alpi e del Galibier, che arriveranno domani, il Tour de France ha affrontato la sua 16/a tappa, arrivata dopo un giorno di riposo servito a molti per ricaricare le pile. Quella di oggi è stata una tappa combattuta, nonostante il percorso sulla carta riservasse poche insidie. All’inizio il gruppo, su iniziativa della Sunweb, aiutata anche dalla Bmc, ha lavorato per tagliare fuori Kittel, mostratosi in difficoltà fin dalla parte iniziale del percorso, poi a farla protagonista nel finale è stato il vento, che ha provocato lo spezzettamento del plotone per una serie di 'ventaglì provocati dal soffio di Eolo. Tutto ciò è stato pagato a caro prezzo da alcuni uomini di spicco, come Daniel Martin, arrivato a 50» dal vincitore di giornata Michael Matthews, e Alberto Contador, staccato di 1'30».

L’australiano di Canberra ha preceduto il norvegese Edvald Boasson Hagen, che in un primo momento credeva di aver vinto, e il tedesco John Degenkolb, particolarmente nervoso dopo aver tagliato il traguardo: sostenendo di essere ostacolato dall’australiano durante lo sprint, è andato a prenderlo per il collo, poi però si è dato una calmata e ha accettato il risultato, visto che non ci sono stati rilievi da parte della giuria: per Matthews è stato il secondo successo in questa edizione della Grande Boucle. Nessun problema per Froome, che ha conservato la maglia gialla arrivando nel gruppo dei primi, in cui c'era anche Fabio Aru, che ha tenuto botta. Ma un brivido lo ha provocato anche Daniele Bennati, che a due chilometri dal traguardo ha provato il colpaccio guadagnando una trentina di metri sul gruppo prima di venire ripreso a poche centinaia di metri dal traguardo.

Domani il Tour arriverà sulle Alpi, con la 17/a frazione, di 183 km., da La Mure a Serre-Chevalier che prevede la scalata di quattro gran premi della montagna, fra i quali il temuto Galibier, 'culminè della giornata piazzato a 28 chilometri dal traguardo. Tutti aspettano Aru, e lui non si tira indietro, «Non bisogna mai sottovalutare le tappe che arrivano dopo il giorno di riposo - spiega dopo l’arrivo -. Oggi hanno fatto un bel lavoro i miei compagni, e io mi sono tenuto dentro tutto il giorno. Poi, a 20 chilometri dalla conclusione, ero dentro il ventaglio e ci sono rimasto. Da domani comincia il bello? Non so se saranno tappe 'spettacolarù, io ci spero. Comunque vedremo...»

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