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Infinito, immortale Federer: vince l'ottavo Wimbledon, nessuno come lui

LONDRA. Roger Federer si regala l’ottava meraviglia a Wimbledon al termine di una finale a senso unico contro Marin Cilic, specchio fedele di un torneo, i Championships edizioni 131, dominato dallo svizzero senza perdere un solo set. Una superiorità assoluto, che lo incorona il più vecchio vincitore di Wimbledon con i suoi 35 anni e 342 giorni. Anche nell’atto finale, contro il 28enne di Medjugorje - per la verità, non al meglio della condizione - la superiorità del campione di Basilea è stata netta e incontrastata.

Fin dal primo set, dopo il break nel quinto gioco, e chiuso in 36' strappando nuovamente il servizio a Cilic. Il croato, che sognava di eguagliare il trionfo del suo compatriota Goran Ivanisevic nel 2001, ha una crisi di nervi e spacca la racchetta. Scoraggiato, e forse già consapevole dell’inevitabile epilogo, subisce un parziale di 12 punti a 3, e si ritrova sotto 0-3 in un batter d’ali nel secondo set. Che Federer risolve in meno di mezz'ora, ipotecando la vittoria.

Cilic chiede l’intervento medico per curare il piede sinistro azzoppato, ma il settimo gioco del terzo set sancisce la sua capitolazione finale. Salva un primo mathc-point ma nulla può contro l’ace numero 8 di Federer, che firma così il suo Slam numero 19. Il secondo, dopo gli Australian Open, di questo 2017 della resurrezione. Dodici mesi fa, beffato nella semifinale contro Milos Raonic, ripartiva da Londra infortunato, ma soprattutto carico di cattivi pensieri.

Da domani torna sul terzo gradino del ranking mondiale, grazie ai cinque tornei vinti in sei mesi e mezzo. L’ultimo, davanti ai principi reali William e Kate e alla Prima ministra Theresa May, che hanno assistito al suo 12esimo match vinto consecutivamente sull'erba (dopo il nono trionfo nel torneo preparatorio di Halle), la vittoria numero 31 della stagione. A distanza di 19 anni dalla sua vittoria nel torneo juniores sui sacri prati londinesi, a cinque dal suo ultimo squillo, Federer è infine riuscito a staccare Pete Sampras e William Renshaw nella classifica dei più vincenti di sempre a Wimbledon. Otto sigilli, come nessun altro. Vincendo una finale troppo sbilanciata, e scontata, per essere anche emozionante. Rarefatta nell’incertezza dei primissimi giochi quando Cilic ha avuto la sua unica palla-break. Non l’ha sfruttata, e la partita gli è scivolata di mano.

«Certe volte il tennis è crudele, ma Marin ha lottato come un eroe, complimenti - le parole di Federer, visibilmente emozionato davanti alla sua coppia di gemelli -. Non pensavo di tornare in finale a Wimbledon dopo quello che era capitato l'anno scorso. Ma se posso restare a questi livelli ancora a lungo, sono pronto a fermarmi per altri sei mesi». Quindi la dedica, scontata: «E' un fantastico momento per noi, come famiglia. Questo è per noi».

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