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Sorprese a Wimbledon, fuori Murray e Djokovic e Federer vola

Lo sconforto di Andy Murray

LONDRA. Se Murray e Djokovic salutano Wimbledon, sconfitti dai propri infortuni, il favoritissimo per la vittoria dei 131esimi Championships diventa ora Federer, maestoso nella sua centesima esibizione sui prati di Church Road.

Dura poco più di un'ora la resistenza di Novak Djokovic che, perso il primo set e sotto di un break nel secondo, chiede inutilmente l'aiuto del fisioterapista prima di alzare bandiera bianca (76(2) 20). "Ho un problema al gomito che mi trascino ormai da un'anno e mezzo - ha ammesso il serbo -. E' arrivato il momento di intervenire perché così non posso continuare".

Un epilogo inevitabile che regala a Berdych la terza semifinale a Wimbledon, la settima in uno Slam. Nel prossimo turno, per bissare la finale raggiunta nel 2010, troverà Roger Federer, protagonista di una prestazione impeccabile contro Milos Raonic. Due ore di tennis d'autore che hanno annichilito il finalista dei Championships 2016 (64 62 76(4)), vendicando la sconfitta subita 12 mesi fa in semifinale. Per lo svizzero testa di serie n.3, si tratta della decima vittoria consecutiva sull'erba (compreso il titolo di Halle), della vittoria n.89 e della semifinale n.12 a Wimbledon (record assoluto, una in più di Jimmy Connors), della 42esima semifinale Slam. A 35 anni e 342 giorni, alla 19esima partecipazione al torneo londinese, diventa così il secondo semifinalista più vecchio di sempre, dietro solo a Ken Rosewall (finalista nel 1974).

Sbilanciato il conteggio degli scontri diretti (18-6) a favore dello svizzero, che si è aggiudicato gli ultimi 7 match. Anche sull'erba conduce Federer, che però nei quarti di finale di Wimbledon 2010 si era dovuto arrendere in quattro set. Lotta per cinque set, e regge quasi tre ore di gioco, ma alla fine Andy Murray si deve arrendere alle bordate di Sam Querrey, che al 42esimo tentativo raggiunge la sua prima semifinale Slam (36 64 67(4) 61 61). Una sconfitta quasi inevitabile per il n.1 al mondo, nonché detenere del titolo, condizionato da un'infiammazione all'anca sinistra che lo perseguita dall'inizio del torneo. "Dispiace perdere così, ma sento di aver fatto tutto il possibile", la consolazione di Andy. Querrey è il primo americano a raggiungere una semifinale dello Slam da Andy Roddick, finalista qui nel 2009.

"Cominciavo a dubitare di riuscirci in una prova dello Slam, ma averla centrata qui è ancora più speciale. Un sogno che diventa realtà. Sono ancora scioccato, e molto felice", lo stupore dell'America che 12 mesi fa - sempre sui prati londinesi - aveva eliminato un altro n.1 al mondo, Novak Djokovic, interrompendone la striscia vincente negli Slam di 30 incontri. Anche Marin Cilic, su prossimo avversario, si è importo in cinque set su Gilles Muller (36 76(6) 75 57 61). Una battaglia di bombardieri che ha premiato il croato, alla quarta semifinale Slam, la prima a Wimbledon. Quattro a zero, per Cilic, il parziale degli scontri diretti, compresi i tre match disputati sull'erba.

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