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Con Valkyrie Aston Martin sfida Ferrari nelle 'hypercar'

ROMA - Estrema nell'aerodinamica e nelle tecnologie costruttive, minimalista nel design e nell'arredamento dell'abitacolo (in pratica una F1 a due posti) e elegantemente 'diversa' in un segmento, quello delle hypercar, dove la diversità è il punto di partenza per il lavoro dei designer. Così si presenta l'ultima evoluzione della Valkyrie, la berlinetta ad altissime prestazioni che Aston Martin e Red Bull Advanced Technologies hanno sviluppato per portare nell'ambito delle auto stradali più 'spinte' tutta l'esperienza maturata rispettivamente nelle gare endurance e nella Formula Uno. Ne è un esempio l'abitacolo, con cui Valkyrie porta nel mondo delle hypercar il concetto della 'cellula di sicurezza' delle auto da competizione, una vera capsula di carbonio che avvolge pilota e passeggero e che porta in questo ambito anche un nuovo linguaggio stilistico, con l'abbandono del tradizionale concetto di parabrezza a favore di una vetratura sferica che ricorda quella dei jet militari o di alcuni bolidi che si sono visti sfrecciare sul circuito di Le Mans. Tutto, all'interno di Aston Martin Valkyrie, è raggruppato in un volante simile a quello delle F1 - dove trovano posto tutti i comandi e le le regolazioni - mentre uno schermo centrale Oled visualizza i parametri di funzionamento della vettura, le prestazioni ed altre eventuali informazioni. Sono spariti anche gli specchi retrovisivi, rimpiazzati da due telecamere ad alta definizione che trasmettono le immagini a due display più piccoli, collocati in corrispondenza dei montante del parabrezza. Le nuove immagini diffuse dalla Aston Martin - azienda che è controllata dalla italiana Investindustrial che fa capo alla famiglia Bonomi - raccontano poi di una attenta ricerca aerodinamica che utilizza (una delle particolarità della vettura) due tubi Venturi che partono dal frontale, avvolgono l'abitacolo e si allargano in coda, indirizzando il flusso d'aria all'interno delle ruote. Una conformazione questa voluta dal 'genio' delle prestazioni assolute Adrian Newey e che, secondo gli esperti, garantirà alla nuova hypercar Aston Martin elevati valori di 'downforce' - e quindi di stabilità alle velocità estreme - collocando questo modello sui massimi gradini del segmento. Non a caso ogni minimo dettaglio della Valkyrie, dalla fanaleria ai contrassegni della Marca, è stato studiato per contenere la massa e quindi con la finalità di offrire un rapporto peso/potenza che si preannuncia strabiliante per un modello stradale. Al momento non si conoscono dettagli definitivi sulla motorizzazione, che sarà composta da un V12 6.5 realizzato da Cosworth e da una sezione ibrida analoga al Kers delle Formula Uno.

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