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Incendi, appello di Crocetta e Antoci: "Pene più severe". Ma è polemica sulle responsabilità

MESSINA. "Faccio un appello al ministro della Giustizia e a quello dell'Interno per introdurre pene severissime nei confronti dei piromani. Questo è il messaggio che lancio da Messina". Lo ha detto il presidente della Regione Rosario Crocetta nel comune di Messina a margine di un incontro con la Protezione civile per gli incendi che si sono sviluppati nei giorni scorsi.

''Abbiano bisogno di interventi più consistenti sul piano della prevenzione e repressione criminale - ha aggiunto - Ogni volta si dice che la colpa è del sindaco o della forestale invece la responsabilità è del criminali e dei piromani e non ci può essere nessun sistema in grado di difendersi se ci sono in giro questi criminali. Quando si arresta un piromane deve rimanere in carcere. Questi stanno distruggendo il patrimonio naturale di centinaia di anni: la nostra bellezza. Abbiamo pensato allo sblocco dei fondi da un piano operativo di coesione il Poc per acquistare i droni e dotare la protezione civile di strumenti preventivi di avvistamento. Ma non c'è alternativa si deve lottare contro la criminalità".

Intanto altri roghi sono divampati a Messina anche oggi pomeriggio nel villaggio di Castanea, in via San Jachiuddu, a Baglio, Gazzi e San Giovannello. In azione i vigili del fuoco e i Canadair. In provincia roghi a Scaletta nei pressi di un agriturismo, sul posto pompieri e carabinieri. Il consigliere comunale di Fi Giuseppe Trischitta ha annunciato un esposto alla procura convinto che l'amministrazione non abbia fatto quanto possibile e non sia intervenuta nei tempi giusti. "La Procura - spiega Trischitta - dovrà individuare eventuali inadempienze del comune". Intanto il presidente del Parco dei Nebrodi Giuseppe Antoci auspica "l'utilizzo anche contro i piromani del gruppo cacciatori dei carabinieri e auspica pene più severe in particolare per i piromani che abbiano legami con la mafia".

"Con Messina saremo solidali come sempre non condivido le polemiche sulla protezione civile e sul sindaco. Dove ci sono stati incendi dobbiamo ripristinare il bosco e il verde non permetteremo manovre speculative", commenta invece Crocetta. "Adesso con il vicesindaco di Messina Cacciola - prosegue - faremo il punto dei danni insieme alla protezione civile ed è chiaro che chiederemo lo stato di emergenza e vedremo di capire quante sono le risorse necessarie".

Intanto, i deputati siciliani del Movimento 5 Stelle eletti all'Ars e alla Camera annunciano un esposto contro la Regione. "I ritardi nella programmazione delle campagne antincendio, - continuano i Cinquestelle - l'assenza di presidii e la mancata riorganizzazione del corpo Forestale siciliano (dopo lo scioglimento di quello statale) sono le vere cause. Gli incendi estivi, quali che siano le origini, hanno una sola motivazione: la mancata prevenzione". I parlamentari M5S chiedono di allargare lo stato di emergenza, già concesso per gli incendi di fine giugno e inizio luglio, a tutte le aree interessate dai recenti roghi.

Anche Legambiente sul piede di guerra: "La Sicilia continua a bruciare. Il governo regionale non riesce a fare nulla, ha fallito anche su questo fronte e riesce solo a versare lacrime di coccodrillo, cercando di fuggire dalle sue responsabilità e gravi colpe". Lo afferma Gianfranco Zanna, presidente regionale di Legambiente Sicilia.

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