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Madri in bilico tra bugie e verità

(di Marzia Apice) - Mario, abbandonato da un padre gretto e ignorante e da una madre troppo debole, riesce ad affermare il diritto ad essere se stesso, diventando Maria dopo essere passato dalla vita in istituto alla prostituzione fino alla conquista dell'indipendenza. Ai suoi fratelli minori però, dai quali è stato allontanato quando erano ancora piccolissimi, la famiglia di origine tiene nascosta la sua esistenza. Adelina invece diventa mamma a 12 anni per un abuso subito da un cugino disabile psichico, dà in adozione il suo bambino ma, divenuta grande, ha paura che la scoperta di quella gravidanza mai rivelata fino ad allora possa rovinare la sua serenità familiare. Clotilde, una ragazza adottata di trent'anni, bella e ricca, vuole scoprire a tutti i costi chi è la sua madre biologica: quando la incontra scopre che è una donna povera e disagiata, alle prese con un marito violento. Istintivamente la rifiuta e non riesce neppure a stringerle la mano o a dirle grazie per averle risparmiato una vita di abusi. Sono solo alcune delle storie che Melita Cavallo, fino al dicembre 2015 presidente del Tribunale per i minorenni di Roma, ha raccolto nel libro I segreti delle madri, edito da Laterza.

Al centro del volume, scritto con evidente partecipazione emotiva ma anche con grande precisione dall'autrice, c'è l'eterno dualismo tra verità e menzogna, un tema che molto spesso, quando trova spazio nella dimensione familiare, riguarda prevalentemente le madri. Sono loro infatti le perfette custodi dei segreti, da quelli più innocui a quelli più difficili da rivelare. Forte della sua esperienza decennale al servizio dei più deboli cercando di trovare sempre la soluzione migliore per i minori e le famiglie in difficoltà, l'autrice ha raccolto le 12 storie più significative che hanno in comune dei segreti non detti. E, accanto alla profondità di sentimenti veri e per questo particolarmente coinvolgenti, ad emergere nei racconti sono proprio quelle madri che scelgono di non dire la verità per risparmiare un dolore o un disagio alla propria famiglia. Ma il gioco non vale mai la candela: se sul breve periodo forse mentire può evitare problemi o di prendersi qualche scomoda responsabilità, alla lunga questa sarà solo una scelta controproducente. La verità spesso è troppo forte per essere tenuta sotto il velo del silenzio e quando prorompe i suoi effetti sono imponderabili, anche se magari si è agito solo per buona fede e con le migliori intenzioni. Soprattutto se in ballo c'è il tema della scoperta delle proprie origini quando non si è stati riconosciuti alla nascita. Ecco perché dire la verità conviene, spiega Cavallo, anche se a volte può sembrare esattamente il contrario: del resto, "se la famiglia deve essere un'istituzione da salvaguardare nel lungo termine, i rapporti interpersonali al suo interno non possono che essere improntati alla massima sincerità a tutti i livelli".

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