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Videogames, una passione che può trasformarsi in... lavoro

ROMA. Videogames, una passione che può trasformarsi in lavoro. Lo spazio sembra esserci. Il mercato del videogioco continua, infatti, a crescere. Secondo l’associazione italiana degli editori e sviluppatori di videogiochi, il fatturato del 2016 (1.029.928.287 euro) segna un +8,2% rispetto al 2015, registrando aumenti in ogni segmento (+11,9% i software; +2,3% le console; +3,7% gli accessori) con una platea di videogiocatori che in Italia supera i 25 milioni.

Un settore florido nel quale tanti giovani, che si muovono con disinvoltura tra App, demo tecniche, stampa 3D e grafica, sognano di lavorare. Con un «investimento» iniziale l’obiettivo potrebbe essere più a portata di mano di quanto si possa pensare. Almeno a sentire Luca De Dominicis, fondatore e direttore dell’Accademia Italiana Videogiochi. Nata nel 2004, con sede a Roma, l’Aiv è esclusivamente dedicata all’alta formazione nel settore videoludico, offre due corsi di durata triennale - Grafica e Programmazione - e dal prossimo anno ne aggiunge un terzo, biennale, di Game Design (domani, 9 luglio, un Open day per presentare l’offerta formativa).

Naturalmente a pagamento: circa 5.000 euro l’anno, al netto di spese amministrative e di iscrizione. Ma una volta finito il corso il lavoro per 8 su 10 pare assicurato. Non esistono requisiti specifici per iscriversi ai corsi, sebbene si consigli di terminare prima il ciclo di studi superiori.
«Se il trend dovesse essere confermato - afferma De Dominicis - il prossimo anno saranno circa 200 gli studenti iscritti, con un aumento del 40% rispetto all’anno accademico appena concluso.

Gli studenti sono in gran parte maschi, ma il numero delle iscrizioni da parte delle ragazze è in costante aumento. Ma l'aspetto più importante - sottolinea - è che più dell’80% degli iscritti ad Aiv trova lavoro in tempi molto brevi, molti di essi già prima della conclusione del percorso di studi, in aziende straniere ma anche in Italia. Negli ultimi anni infatti, sono nel Lazio il numero delle start up del settore è triplicato, dando vita a un tessuto imprenditoriale giovane e estremamente dinamico».

Anche per questo motivo l’Accademia ha avviato un percorso di dialogo con il Ministero dell’Istruzione per ottenere l’accreditamento. «Vogliamo collaborare con le istituzioni e offrire il nostro contributo per arricchire ulteriormente l’offerta formativa del Paese e garantire ai ragazzi italiani e non solo un’opportunità in più in termini formativi e occupazionali». I docenti Aiv provengono da aziende dell’intrattenimento, case editrici, compagnie di produzione. Tra loro anche Anthony Christov, art director presso i Pixar Studios, direttore artistico di «WALL•E», del blockbuster «Alla ricerca di Nemo» nonché set designer di Cars.

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