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Da carcere Michigan ergastolano diventa bestseller

(di Alessandra Baldini) Il caso curioso di Curtis Dawkins, ergastolano e assassino-confesso, fa discutere l'America. La famiglia della sua vittima avrebbe voluto vederlo sul lettino dell'iniezione letale, ma adesso Dawkins, condannato a finire i suoi giorni dietro le sbarre per l'omicidio di un uomo tredici anni fa, sta dando da questa settimana la scalata alla classifica dei bestseller. "Graybar Hotel", la sua raccolta di racconti ambientati dietro le mura di un carcere, è stato dato alle stampe da Scribner, una delle maggiori case editrici del Paese.

"E' uno dei libri indispensabili per capire il sistema delle prigioni in America attraverso la lente della grande fiction", ha scritto l'editore, la cui ricerca di "grandi firme" che promuovessero la raccolta non è stata senza problemi, alla luce del delitto efferato commesso dal suo autore: nell'ottobre 2004, sotto l'effetto del crack, Dawkins aveva indossato un costume di Halloween da gangster anni Venti, si era introdotto in una abitazione terrorizzandola, e aveva finito per uccidere uno dei suoi abitanti. "Non penso che dovrebbe avere il diritto di pubblicare niente", ha detto Kenneth Bowman, un muratore di Phoenix e il fratello di Thomas Bowman, la vittima di Dawkins: "Penso che non dovrebbe far altro che andare all'inferno per ogni giorno che gli resta da vivere".

    La saga dell'ergastolano-autore è tormentata: Dawkins aveva cominciato come scrittore, con un master in Fine Arts dall'Università del Michigan a Kalamazoo, pur facendo sempre i conti con dipendenze da alcol e droga che lo avevano accompagnato fin dall'adolescenza. Aveva scoperto la letteratura alle sessioni di Alcoholics Anonymous quando qualcuno gli aveva passato i libri di Faulkner e Salinger. Scribner ha avuto problemi a promuovere "Graybar Hotel": "Le circostanze in cui è venuto alla luce hanno spaventato alcuni, c'è gente a cui non va di aiutare un assassino", ha detto Kathy Belden, la editor che ha lavorato a portare i racconti in libreria. Lo scrittore Nickolas Butler, che alla fine ha concesso all'ergastolano un elogio senza riserve, definendo "autentici e rari" i racconti di Dawkins dopo averne appreso il rimorso, ha confermato: "Ho esitato a dargli l'endorsement data la gravità del suo delitto".

    Oltre due milioni di persone in America sono in carcere e per molti di loro il PEN Usa organizza programmi di scrittura, e tuttavia sono poche le opere di letteratura prodotte tra le mura di una prigione. Non che ai detenuti sia proibito di pubblicare: le barriere tendono ad essere piuttosto etiche e commerciali e non legali. Nel 1991 la Corte Suprema aveva dato ragione alla Simon and Schuster che aveva pagato Henry Hill, il gangster della famiglia Lucchese ispiratore di Goodfellas, per un libro basato sulla sua vita: i giudici avevano invocato il primo emendamento della Costituzione, quello che protegge la libertà di parola. (ANSA).
   

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