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Sensori a zero consumi per l'internet delle cose

Costruiti i primi sensori di temperatura che possono funzionare per anni con quasi zero energia, consumando una quantità 10 miliardi di volte inferiore ad un watt: li ha realizzati il gruppo dell'Università della California a San Diego coordinato da Patrick Mercier, con una tecnologia che promette di rendere più facile l'arrivo di computer indossabili, sistemi per 'case intelligenti', Internet delle cose e impianti di monitoraggio ambientale. Descritti sulla rivista Scientific Reports, i sensori potrebbero portare a una nuova classe di dispositivi alimentati solo grazie a piccolissime fonti di energia, come quella prodotta dal corpo o dall'ambiente. "Il nostro obiettivo - ha detto Mercier - è realizzare computer indossabili così discreti e invisibili da permettere a chi li utilizza di dimenticarsene. 

Un giorno, la nostra tecnologia potrebbe eliminare del tutto la necessità di cambiare o ricaricare una batteria". I ricercatori hanno utilizzato un particolare tipo di transistor, i dispositivi elettronici che permettono di controllare la corrente di un circuito: i transistor hanno un cancello che consente o meno il passaggio dell'elettricità, ma quelli attuali si devono adattare a dimensioni molto piccole e quindi il materiale di cui sono fatti i cancelli diventa così sottile da non riuscire a bloccare completamente il passaggio. Questa piccola fuoriuscita di energia normalmente è considerata un problema, ma in questo caso i ricercatori l'hanno sfruttata a loro vantaggio, usandola proprio per alimentare il sensore senza mai aprire il cancello.

Il sensore di temperatura è integrato in un chip e funziona in condizioni di temperatura che possono variare da meno 20 gradi a 40 gradi. Riesce ad aggiornare la temperatura circa una volta al secondo: una velocità leggermente inferiore rispetto ai sensori esistenti, ma più che sufficiente per poter lavorare nel corpo umano, nelle case e in altri ambienti, dove le temperature non cambiano tanto rapidamente.

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