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Migranti, piano Ue per alleviare l'Italia: più rimpatri e coordinamento in Libia

ROMA. La Commissione Ue presenta il piano d'azione per alleviare la pressione dei migranti sull'Italia: impegno per un centro di coordinamento in Libia, richiesta di un codice di condotta per le ong, aree di salvataggio in Tunisia e Libia, più rimpatri dall'Italia, che però deve accelerare sulle procedure. Si impegna a sostenere "l'organizzazione di un Centro di coordinamento per i salvataggi in mare pienamente operativo in Libia": si legge nel piano d'azione per alleviare la pressione migratoria sull'Italia. L'Italia dovrebbe preparare, in consultazione con la Commissione, e sulla base di un dialogo con le organizzazioni non governative, un codice di condotta per le ong che effettuano attività di ricerca e soccorso nel Mediterraneo centrale.

La Commissione Ue invita Tunisia e Libia a dichiarare le rispettive aree di ricerca e salvataggio (Sar) e a istituire un centro ufficiale di coordinamento e soccorso marittimo. Si legge nel piano d'azione presentato dalla Commissione Ue per alleviare la pressione migratoria sulle coste italiane. I due Paesi non hanno mai istituito le loro Sar, che servono a delimitare l'area di mare per cui sono competenti per le operazioni di 'search and rescue'.

La Commissione Ue, inoltre, sollecita gli Stati membri a contribuire maggiormente al Fondo per l'Africa, per completare il contributo da 2,6miliardi di euro dal budget europeo - riporta ancora il piano d'azione presentato dalla Commissione europea per alleviare la pressione migratoria sulle coste italiane -; accelerare i ricollocamenti dall'Italia; ad andare avanti sulla riforma del regolamento di Dublino; oltre a mobilitare le loro capacità per sostenere i rimpatri dei migranti irregolari dall'Italia.

In arrivo da Bruxelles un nuovo esborso da 35 milioni di euro per la gestione della migrazione in Italia, si legge ancora nel piano d'azione. La Commissione europea si impegna ad un rafforzamento ulteriore della capacità delle autorità libiche con un progetto da 46 milioni di euro preparato in modo congiunto con l'Italia.

E lo stesso Juncker ha avuto uno scontro con il presidente del Parlamento europeo Tajani, a causa delle poche presenze in aula di europarlamentari. "Siete ridicoli", ha attaccato Juncker, subito ripreso da Tajani. "Moderi i termini - l'ha interrotto - è la Commissione sotto il controllo del Parlamento non il contrario".

"Il fatto che c'è solo una trentina di deputati presenti dimostra che il Parlamento europeo non è serio. Se ci fossero stati Angela Merkel o Macron e non un piccolo Paese come Malta non sarebbe stato così. Non parteciperò più a riunioni di questo tipo", ha detto ancora Juncker prima di interrompere bruscamente il suo intervento con un brevissimo ringraziamento al premier maltese Joseph Muscat per il suo lavoro durante la presidenza di turno del Consiglio. Tajani l'ha ripreso per una seconda volta. Poi il dibattito è proseguito con gli interventi degli eurodeputati. Tajani e Juncker si sono poi incontrati per un chiarimento dopo l'acceso scambio in plenaria. Lo rende noto il portavoce di Tajani: "Juncker ha detto di essere dispiaciuto per le parole utilizzate durante il dibattito, per Tajani l'incidente è chiuso". Il presidente dell'Eurocamera ha quindi sottolineato "l'importanza della cooperazione tra le istituzioni europee a favore dei cittadini".

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