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Minority Report, tutte le profezie "tech" avverate

ROMA. Auto senza pilota, polizia predittiva, computer comandati a gesti, riconoscimento biometrico, pubblicità personalizzata.

Tutte tecnologie considerate fantascientifiche solo pochi anni fa, che si sono invece avverate fino ad entrare nella nostra vita di tutti giorni.

Ad averle pensate 15 anni fa Minority Report, il film con Tom Cruise diventato un punto di riferimento per gli appassionati di tecnologia. Uscito negli Stati Uniti a fine giugno 2002 e arrivato in Italia a settembre dello stesso anno, la pellicola diretta da Steven Spielberg immaginava una società del 2054.

In una delle scene principali il protagonista tenta la fuga su un’auto senza pilota, in una autostrada popolata interamente da 'driverless car'. Uno scenario che potrebbe presentarsi a breve. Nel 2014 Google ha fatto da apripista in questo settore, poi sono scese in campo non solo le compagnie tech come Apple, Uber, Tesla ma anche le case automobilistiche (Fca, Audi, Bmw, Ford e General Motors, solo per citarne alcune).

Altro caposaldo del film sono i 'precog', individui dotati di poteri extrasensoriali che prevedono i crimini. Ebbene, anche in questo si è andati avanti, almeno per quanto riguarda il software: la Carnegie Mellon University ha messo a punto il programma predittivo CrimeScan e secondo uno studio di UpTurn riportato dalla Cnn, una ventina di grandi distretti di polizia Usa hanno adottato gli algoritmi predittivi. Anche piattaforme social come Twitter, secondo uno studio dell’Università di Cardiff, possono anticipare situazioni di pericolo anche 1 ora prima della polizia grazie ad un algoritmo.

C'è poi un’immagine rimasta impressa agli appassionati di Minority Report: quella di Tom Cruise che comanda un pc con i gesti. Nel corso degli anni diverse aziende, da Microsoft a Intel, hanno prodotto interfacce 'multi-touch’e anche le console di videogiochi, in particolare la Xbox con il video sensore Kinect, hanno ormai la possibilità di interagire nel gioco 'a mani nudè.

Tra le tecnologie 'clou' del film c'è anche il riconoscimento facciale e ottico. Dal 2011, l’Fbi ha integrato nei propri metodi di indagine la scansione della retina e il riconoscimento facciale che al momento negli Stati Uniti ha un archivio di quasi 500 milioni di immagini (in Europa questa tecnologia è vietata dai garanti privacy). E alla biometria è affidato il futuro delle nostre password: per sbloccare molti smartphone già sul mercato è sufficiente usare un’impronta.

Infine, il protagonista del film (John) sembra essere seguito nei suoi spostamenti nella città da annunci pubblicitari che lo chiamano per nome cercando di attirare la sua attenzione. Al momento non siamo ancora a questo punto anche se sia Ibm sia la compagnia giapponese Nec stanno sviluppando cartelloni pubblicitari personalizzati. Senza contare che oramai la navigazione online, se non si disattivano i cookies (software che tracciano i nostri comportamenti in rete), è un continuo dribblare ossessive offerte pubblicitarie 'su misura' per noi.

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