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Michelin diventerà Glocal con 14 linee business e 10 Regioni

ROMA - Anche l'industria dei pneumatici contribuirà al cambiamento, che molti definiscono 'radicale', che riguarderà la mobilità nei prossimi anni. "Stiamo già osservando che mondi diversi, come quelli del business to consumer e del business to business, si stanno mescolando - ha detto ad ANSA Florent Menegaux, COO di Michelin, incontrato a Montreal in occasione di Movin'On 2017 - ad esempio con un approccio del consumatore privato che sta diventando simile a quello delle flotte, dove già Michelin è un fornitore di consulenze e servizi, oltre che di prodotti".

Partendo dalle esperienze fatte da tempo nell'ambito del trasporto merci (dove, ad esempio, i pneumatici vengono 'venduti' a chilometro), la Casa di Clermont Ferrand sta progettando nuove modalità di rapporto con l'automobilista privato: "In uno scenario in cui coabitano nuovi e vecchi mondi, in cui i motori termici devono coesistere con quelli ibridi ed elettrici, in cui l'auto connessa circola accanto a modelli che hanno malapena una radio con CD - ha detto Menegaux -, non possiamo operare secondo una strategia tradizionale. Ci stiamo sforzando, ad esempio, di servire meglio il clienti e di risolvere problematiche che sono vicine, ma non simili. E lo stiamo facendo - ha precisato il direttore generale esecutivo di Michelin - anche ascoltando il parere dei mercati e dei clienti finali, non solo quello dei costruttori per cui progettiamo e forniamo i pneumatici".

Al riguardo Menegaux ha citato l'esempio del pneumatico estivo omologato anche come invernale CrossClimate: "E' nato da precise richieste dei clienti finali, per risolvere i problemi del singolo automobilista. Poi sono arrivate le flotte, che ci hanno chiesto uno sviluppo in questa direzione. E ora lavoriamo ad un CrossClimate omologato anche per il primo impianto".

Menegaux ha anticipato ad ANSA quella che sarà il futuro assetto di Michelin e che verrà dettagliato nei prossimi mesi: "La nostra strategia prevederà 14 linee di business, suddivise su 10 Regioni che, nella divisione dei territori, comprenderanno sia lo sviluppo di prodotti specifici, sia le relazioni con i gommisti che quelle con i clienti". Ed ha citato il caso della Cina, del Brasile e dell'Europa, dove "i mercati e le esigenze sono molto differenti, per cui un nostro pneumatico sarà adattato alle richieste locali".

Michelin si appresta dunque a diventare più 'Glocal', un termine che nasce da Global e Local, e che spiega bene quali saranno le caratteristiche dei prodotti e delle organizzazioni per la ricerca, la fabbricazione e la commercializzazione dei pneumatici.

"Quando arriveremmo a un mercato da 7 miliardi di utenti - ha detto Menegaux - le richieste dei clienti saranno ancora più diversificate e il compito di Michelin sarà soprattutto quello di farle coesistere con i problemi industriali. E adattandosi a questa struttura, fare gomme sarà ancora un business redditizio per i prossimi 100 anni".

Partendo dalla presentazione del sistema ruota Vision, in cui una struttura reticolare stampata in 3D elimina la tradizionale concezione del pneumatico con aria in pressione ed in cui il battistrada, composto da una minima quantità di gomma, può essere 'ricaricato' in modo automatico e direttamente sulla vettura, il direttore generale esecutivo di Michelin ha spiegato che questo tipo di soluzioni, adatte alle auto elettriche e a guida autonoma "potrà cambiare lo schema di business dei gommisti, ma non li farà sparire".

Ricordando come anche il mondo dell'assistenza meccanica sia passato dal cacciavite al computer, Menegaux ha detto che "anche in futuro, accanto alle soluzioni di mobilità più rivoluzionarie, che vanno nell'ambito dei veicoli funzionali, continueranno ad esistere quelle emozionali", cioè auto che lasciano all'uomo il piacere della guida, del controllo e della massima libertà individuale.

"Oggi il mercato dei pneumatici vettura è suddiviso tra una quota minore di soluzioni funzionali e una quota decisamente rilevante di soluzioni emozionali - ha concluso Menegaux - e non sappiamo come si sposterà questa situazione, anche perché a medio termine le soluzioni di mobilità ad altissima tecnologia potrebbero diventare, per le nuove generazioni, quelle che generano emozione".

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