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Attacco hacker globale, colpita anche la centrale di Chernobyl

ROMA. Dopo Russia e Ucraina un attacco hacker sta colpendo società in tutto il mondo, anche la centrale di Chernobyl dove sono interessati i sistemi di monitoraggio dell'aria ma senza preoccupazione. Lo scrive la Bbc online, precisando che anche l'agenzia pubblicitaria britannica Wpp risulta tra le società colpite così come la francese Saint Gobin.

Ha colpito i sistemi di monitoraggio dell’aria ma non desta al momento grande preoccupazione l’attacco hacker che ha preso di mira la centrale nucleare di Chernobyl, dismessa in seguito all’incidente del 1986. «Non c'è nulla di cui preoccuparsi», ha detto Alessandro Dodaro, esperto di sicurezza nucleare dell’Enea. «Non ci sono accessi alla centrale», ha aggiunto, spiegando che sulla centrale nel novembre 2016 era stato installato un sarcofago di acciaio e cemento.

L’attacco hacker ha colpito i sistemi che controllano l’aria dell’ambiente all’interno del sarcofago e che permettono di evitare l’eventuale fuoriuscita di materiale radioattivo. Sono controlli organizzati in vista del futuro smantellamento della centrale.

La Bbc riferisce che sono decine le compagnie che stanno avendo dei problemi. Secondo alcuni esperti l'attacco odierno potrebbe essere un attacco 'ransomware', simile al cyber attacco Wannacry avvenuto circa un mese fa e che ha colpito tutto il globo.
L’attacco 'ransomwarè è quello sferrato con un virus che rende inaccessibili i dati dei pc e i sistemi informatici tenendoli in ostaggio, con lo scopo di estorcere denaro alle vittime per sbloccarli.

Alan Woodward, uno scienziato informatico alla Surrey University ha affermato che l’attacco odierno «sembra essere una variante di un ransomware emerso lo scorso anno, poi aggiornato all’inizio del 2017 dai pirati informatici dopo che alcuni aspetti del virus erano stati sconfitti. Il ransomware si chiamava Petya e la versione aggiornata è Petrwap».
Un’agenzia del governo svizzero ha riferito di avere notato segnali di Petya che stanno circolando nuovamente.

Il sito della Rosneft, colosso petrolifero russo, è irraggiungibile e nella metropolitana di Kiev non si possono
effettuare pagamenti elettronici.

Nell’aeroporto di Borispil, in Ucraina, si registrano ritardi ai voli. In Russia, oltre a Bashneft e Rosneft, anche Mars e Nivea sono coinvolte. Il virus responsabile - secondo la società di cyber sicurezza Group-IB - sarebbe 'Petya' e non 'WannaCry'.

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