Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

I fumetti, la nuova ossessione dell'uomo Prada

(di Gioia Giudici) I fumetti sono la nuova ossessione dell'uomo Prada, che sfila in una sala tutta foderata di immagini che sono frammenti di un racconto incompiuto fatto di scimmie, ragni, paesaggi urbani desolati, treni in movimento, uomini soli, visti quasi solo di spalle. Sono opere dell'illustratore belga Ollie Schrauwen e del visual artist taiwanese James Jean, che dalla sala scivolano sugli abiti, dalle camicie ai pull, dai marsupi ai cappotti.
I fumetti "sono la mia ultima ossessione - racconta Miuccia Prada - da ragazza non mi interessavano, ma negli ultimi mesi mi sono appassionata d'istinto e solo dopo ne ho capito il motivo: sono frammenti di storie fatte in maniera semplice, umana, a matita, opposti a tutto ciò che è futuribile". Quelli che accompagneranno la prossima estate non sono disegni manga o immagini di supereroi, ma "visioni di mondi futuri, tratteggiati in modo semplice, da cui ognuno può poi raccontare una sua storia. Mi piacerebbe che anche il mio lavoro venisse definito come un lavoro semplice, che si può delineare a matita".
Semplicità alla Prada, ovviamente, "dove anche le cose più strane sembrano semplici", ma comunque semplicità come esigenza fortissima, come argine al virtuale che pervade il quotidiano.
"La tecnologia va abbracciata ma istintivamente io mi preoccupo di salvaguardare la parte umana: si nasce, si muore, si ama, ci si ammala, questo - sottolinea lei - mi interessa davvero. E questa è la dicotomia dell'oggi: come usare la tecnologia senza dimenticare l'aspetto umano".
Tutto, oggi, vive di poli opposti: "Siamo stretti tra la tragedia quotidiana e la lotta per la sopravvivenza, ma poi sembra che ci si debba sempre divertire". Questo rende comunque il "momento interessante". Un frangente che Miuccia Prada interpreta con quella che definisce una collezione "allegra e leggera", nonostante i contrasti che la animano. Da una parte la tecnicità moderna del nylon delle tute da lavoro, chiuse sul fondo da fascette in velcro da ciclista urbano, dall'altra la mano rassicurante dei cappotti di tweed. E poi i tocchi divertiti delle camicie-polo a fumetti, delle T-shirt di rete, dei marsupi portati sul dietro, dei colori accesi come il rosso o pastello come il verde acqua, dei completi di cotone a righe in tessuto camicia, degli shorts abbinati ai calzini di seta e alle stringate lucide o ai sandali borchiati. Le camicie con i disegni d'artista hanno il colletto evidente, anche in colori a contrasto, i pantaloni formali hanno i risvolti alti e la banda sull'interno anziché fuori, la tuta con coulisse e zip diventa formale con il cappotto e la camicia a righe. Tutto è semplice, umano, come un racconto a fumett

Caricamento commenti

Commenta la notizia