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Da Cheeta a Free Willy, chi sono gli animali star del cinema

King Kong e Cheeta, Rin Tin Tin, Lessie, Beethoven e Marley, Flipper e Francis il mulo parlante, Babe e Edvige, l'inseparabile compagna pennuta di Harry Potter. I loro nomi fanno ormai parte dell'immaginario collettivo, ma proprio come tutti i grandi personaggi dei film anche loro non esisterebbero senza il loro interprete. Ma chi sono realmente gli 'attori' che hanno dato vita a questi 'animali star' ormai leggendari. 'Bestiale! Animal Film Stars', la mostra del Museo Nazionale del Cinema di Torino, permette di andare alla scoperta del vero volto di questi divi a due o quattro zampe svelando alcune storie che aiutano a capire la relazione fra personaggio e animale reale.

Il famoso Gatto di Audrey Hepburn in 'Colazione da Tiffany' si chiamava Orangey, un soriano che vinse ben due Patsy Awards anche per la sua interpretazione di 'Rhubarb (Il gatto milionario)', e che interpretò circa 500 film guadagnando fino a 100 dollari al giorno e viaggiando in prima classe. E tutto questo solo per prestare il volto per i primi piani ed essere presente nelle scene principali, visto che per il resto venivano impiegate da 9 a 36 'controfigure'.
Ben diversa la storia di Keiko, orca catturata in Islanda e che dopo 11 anni in un parco acquatico messicano diventò Free Willy. Un successo tale da scatenare una campagna internazionale per la sua liberazione che raccolse 20 milioni di dollari di cui 500 mila donati dalla Mattel a nome di Barbie. Dal mare alla jungla, per una delle scimmie più famose, tanto da meritarsi una raccolta firme per avere una stella sulla Walk of Fame. La storia di Cheeta è però piena di incertezze sulla sua identità e sul fatto se fosse sempre stato lo stesso animale.

La magia del cinema è anche questa, una scimmietta che non invecchia o la più famosa femmina canina dello schermo che in realtà era un maschio dato che nessuna femmina aveva superato i casting. Fu così che il collie Pal diventò Lassie grazie a indiscusse doti da attore come saper zoppicare, simulare stanchezza e tenere la coda ferma per le foto. Doti riconosciute anche a livello economico ,con una paga doppia di quella dei suoi colleghi umani, compresa una giovanissima Elizabeth Taylor. Anche a prestare il muso parlante al mulo Francis fu in realtà una femmina, Molly, scelta per la sua espressività e per evitare di inquadrare accidentalmente i genitali di un maschio. Per insegnarle a muovere la bocca così che sembrasse parlare, il suo addestratore le fece masticare chewing gum e tabacco, poi decise di legare al morso un filo utilizzato come per un burattino. Una pratica che oggi probabilmente non sarebbe più permessa.

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