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Europei di scherma, l'Italia apre con 3 medaglie: oro a Garozzo

Daniele Garozzo

ROMA. La prima giornata dei campionati europei di scherma porta tre medaglie per i colori azzurri: oro, argento e bronzo. La medaglia più pregiata arriva dal fioretto maschile dove Daniele Garozzo mette in bacheca accanto all'oro olimpico di Rio 2016 anche il titolo europeo 2017 di Tbilisi.

L'azzurro conquista la vetta del podio dopo aver sconfitto in finale per 15-12 il russo, campione europeo uscente e bronzo olimpico, Timur Safin, in un remake della semifinale brasiliana. In semifinale Garozzo si era aggiudicato il derby azzurro contro Giorgio Avola col punteggio di 15-9, dirottando il compagno di Nazionale sul terzo gradino del podio a raccogliere il bronzo, che bissa quello ottenuto agli Europei 2016 di Torun.

"E' stata una giornata stranissima e difficile - commenta a caldo il neo campione europeo -. Ho risentito dei postumi della tonsillite che mi ha afflitto qualche giorno fa e mi ha costretto a saltare i campionati italiani. Ho dato tutto e la soddisfazione è doppia anche per questo, perché sono stato capace di sopperire con la forza di volontà alle difficoltà fisiche".

"Inutile nascondere il rammarico - commenta Avola -. Il bronzo è un buon risultato ma volevo e potevo salire qualche altro gradino del podio. Al momento c'è rabbia, ma questa adesso si trasformerà in stimolo forte per affrontare dapprima la gara a squadre di dopodomani (14 giugno, ndr) e poi soprattutto la preparazione in vista dei Campionati del Mondo di Lipsia a metà luglio".

L'argento arriva dalla sciabola femminile dove Rossella Gregorio si ferma in finale al cospetto della sorprendente georgiana Teodora Kakhiani che regala al suo Paese una giornata da sogno con uno storico titolo continentale. All'azzurra rimane l'amaro in bocca, mista alla soddisfazione per la terza medaglia continentale dopo le due di bronzo conquistate a Straburgo 2014 e Montreux 2015.

"Voglio andare a rivedere questo assalto per capire cosa ho sbagliato - dice a caldo la sciabolatrice salernitana -. La mia avversaria è stata brava a sorprendermi. Un argento è figlio di un assalto perso quindi non è mai una gioia piena, ma dovrà aiutarmi a migliorare ancora".

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