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Rai, Mario Orfeo nuovo dg: plaudono Pd e Fi, protesta M5S

Mario Orfeo

ROMA. Tre giorni dopo l'uscita di Antonio Campo Dall'Orto, la Rai ha un nuovo direttore generale. Il consiglio di amministrazione ha dato il via libera alla nomina di Mario Orfeo con sette voti favorevoli, compreso quello della presidente Monica Maggioni, e uno contrario, quello di Carlo Freccero.

Il sì è arrivato dopo l'indicazione da parte del governo sul suo nome, maturata ieri sera in un confronto tra il premier Paolo Gentiloni e il segretario del Pd Matteo Renzi. Sarebbe stato quest'ultimo a spingere per la scelta del direttore del Tg1, 51 anni, già alla guida del Tg2 e del Messaggero, che diversi esponenti dem, oltre, a quanto pare, lo stesso presidente del Consiglio, avrebbero preferito tenere al timone della testata, che ora resterà scoperta.

La nomina è stata anticipata da un tweet di Maurizio Gasparri, a dimostrazione, secondo Freccero, che "tutto era stato deciso tra Renzi e il centrodestra". Attestati di stima e auguri a Orfeo arrivano da quasi tutti gli schieramenti, a partire da Pd e Forza Italia, mentre M5S è sulle barricate e parla di "golpe renziano".

"Mi sembra voler mettere benzina sul fuoco - afferma Roberto Fico, capogruppo M5S alla Camera e presidente della commissione di Vigilanza Rai -, perché avevamo chiesto tutti un uomo sopra le parti e io non ritengo Orfeo un uomo sopra le parti". La scelta di Orfeo, ripetutamente attaccato dai Cinque stelle, è arrivata subito dopo lo strappo sulla legge elettorale, venuti ormai meno gli equilibri del patto a quattro.

Ora la partita si sposta sulla successione al Tg1. Si fa il nome del direttore di Rainews Antonio Di Bella (con il possibile passaggio di Gerardo Greco alla testata all news), ma anche di Andrea Montanari, direttore di Radio Rai, e Fabrizio Ferragni, direttore delle Relazioni Istituzionali Rai.

Toccherà, comunque, al nuovo dg fare la proposta al consiglio e sono in tanti a scommettere che si opterà per un interim. Non è escluso che la pratica venga affrontata già nel prossimo cda, che dovrebbe tenersi mercoledì prossimo, insieme a quella del tetto ai compensi degli artisti e dei palinsesti autunnali, che dovranno essere presentati agli inserzionisti il 28 giugno a Milano.

Oggi Orfeo, prima di soffermarsi con il predecessore Antonio Campo Dall'Orto per il passaggio di consegne, ha incontrato presidente e consiglieri, sottolineando, in un breve confronto, la necessità di un impegno costante e di un rapporto di fiducia in un quadro non semplice. Occorrerà capire che tipo d'intesa, dopo i contrasti con il passato dg, ci sarà tra la Maggioni, che secondo i rumors avrebbe voluto occuparsi in prima persona del piano informazione, e il nuovo direttore generale, che, a maggior ragione perché giornalista, vorrà farsi carico del dossier.

Orfeo dovrà inoltre decidere se confermare l'incarico di Milena Gabanelli che Campo Dall'Orto aveva assunto come vicedirettrice per occuparsi del rinnovo dell'offerta web della tv pubblica. Un ruolo chiave scoperto, da riempiere urgentemente, è invece quello del Chief financial officer, occupato da Raffaele Agrusti che ha deciso di lasciare l'azienda.

Il consiglio, privo del dimissionario Paolo Messa che la commissione di Vigilanza potrebbe decidere o meno di sostituire, ha registrato il no di Freccero, che si è provocatoriamente candidato alla direzione, chiedendo un'audizione pubblica per verificare chi è più competente. Plaude, invece, alla scelta il consigliere Guelfo Guelfi.

"Chiedere al direttore del Tg1 di occuparsi dell'azienda - sottolinea - vuol dire investire la carta migliore che abbiamo in questo scorcio di mandato, perché sappiamo che le questioni da affrontare sono importanti e strategiche". "Ora ciascuna componente aziendale - si limita a dire il collega Franco Siddi - può tornare tranquillamente ad operare al compito per il quale è stata chiamata ad agire, come sempre sul merito delle cose".

Al nuovo dg arrivano gli auguri di Fnsi e Usigrai. "Viste le sfide urgenti che lo attendono - affermano -, gli chiediamo da subito atti concreti in discontinuità con la gestione degli ultimi due anni".

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