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Alessandro Borghi, un 'padrino' per Venezia

(di Nicoletta Tamberlich)  "Ovviamente la parola d'ordine è grazie: per l'opportunità che mi viene concessa di esplorare una nuova declinazione di questo meraviglioso mondo che è il cinema". Risponde così al telefono, con il suo consueto garbo, interpellato dall'ANSA, Alessandro Borghi, che condurrà le serate di apertura e di chiusura della 74a Mostra del cinema di Venezia. L'attore romano sarà il 'padrino' della rassegna, figura ultimamente assegnata ad attrici - per questo motivo chiamate madrine - e aprirà la 74a Mostra di Venezia nella serata di mercoledì 30 agosto, sul palco della Sala Grande del Palazzo del Cinema al Lido, e sarà sempre lui a guidare la cerimonia di chiusura il 9 settembre, in occasione della quale saranno annunciati i Leoni e gli altri premi ufficiali.
    Una carriera velocissima e ricca di soddisfazioni Borghi, 31 anni a settembre: tra gli ultimi personaggi quello interpretato in Fortunata, opera di Sergio Castellitto con Jasmine Trinca e Stefano Accorsi, presentata alla 70. edizione del Festival di Cannes. O Numero 8, il boss violento di Suburra, e Vittorio, il cocainomane che prova a Non essere cattivo nel capolavoro postumo di Claudio Caligari.
    A proposito della prossima rassegna di Venezia, Borghi ci tiene a far notare: "Quello che mi gratifica di più è poter viver finalmente appieno un festival, poter vedere i film, incontrare gli attori, i produttori con serenità... In genere quando vai ad una rassegna di questa portata lo fai senza neanche avere l'accredito, ti portano lì e non hai quasi il tempo di parlare con nessuno o vedere le pellicole che vorresti.
    Ecco, in questa occasione potrò godermi il festival a 360 gradi e per un attore è una grande opportunità per confrontarsi con il cinema in generale". Lei crede che quello italiano sia in buona salute? "Per quanto mi riguarda, per i film a cui ho avuto il privilegio di partecipare, ma anche tanti cui non ho partecipato e ce ne sono, credo si stia assistendo a una rinascita, a un nuovo modo di raccontare, nuovi slanci. Si può fare di più per quanto riguarda gli investimenti". C'è qualcuno con cui vorrebbe lavorare all'estero? "Non saprei, ci sono un'infinità di registi giganteschi... posso dire che già il fatto di aver avuto modo di incontrare e parlare con Ridley Scott mi ha fatto respirare un aria internazionale".
    Lei è stato già due volte a Venezia, una a Berlino e in ultimo a Cannes con Castellitto e Jasmine Trinca che è stata premiata. Ora torna in veste di padrino' a Venezia 74. "Non vorrei ripetermi, ma non vedo l'ora di godermelo questo Festival, anche da spettatore".
    Borghi è uno dei più apprezzati attori della nuova generazione. Dopo aver preso parte a numerosi progetti televisivi, nel 2016 cattura l'attenzione del pubblico con il ruolo di coprotagonista nel film Non essere cattivo di Caligari, presentato alla 72. Mostra di Venezia e acclamato da pubblico e critica. La pellicola è selezionata dall'Italia come film straniero candidato agli Oscar 2016. Lo stesso anno l'attore romano veste i panni di Numero 8, ruolo protagonista nel film di Stefano Sollima Suburra. Nel 2016 ottiene due nomination ai David di Donatello. Ancora nel 2016, vince il Nastro d'Argento come attore rivelazione. Lo vediamo nell'opera prima di Michele Vannucci dal titolo Il più grande sogno, basato su una storia vera, e nel cortometraggio Ningyo diretto da Gabriele Mainetti.
    Entrambi i film sono stati presentati a Venezia 73. Quest'anno Alessandro Borghi è stato scelto per rappresentare l'Italia agli Shooting Stars del Festival di Berlino, prestigioso riconoscimento trampolino di lancio nel mercato cinematografico internazionale. Da poco ha terminato le riprese di Suburra-la serie, prima produzione italiana per Netflix, e attualmente è sul set del nuovo film di Ferzan Ozpetek, dal titolo Napoli Velata. Era dal 1998, quando Alessandro Gassman condusse con Livia Azzariti la serata di apertura, che Venezia non aveva un uomo alla conduzione delle cerimonie dell'apertura e della chiusura. 
   

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