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Giornata mondiale degli Oceani, l'allarme: "Mare sotto attacco, bisogna fare presto"

ROMA. In occasione della Giornata Mondiale degli Oceani 2017 , in contemporanea con la Conferenza Onu di New York e al G7 Ambiente di Bologna, Marevivo si unisce a tutti quelli che si stanno muovendo per assicurare un futuro agli oceani e al tempo stesso denuncia, in un video, i killer che attaccano ogni giorno i nostri mari, compromettendone il ruolo fondamentale per la vita dell'uomo e del pianeta.

Plastica, pesca eccessiva e quella illegale, scarichi illeciti, maladepurazione, cementificazione selvaggia, trivellazioni off-shore, sversamenti di idrocarburi, degrado, insieme a politiche territoriali e nazionali spesso distratte e sconsiderate, fanno del nostro mare e delle nostre coste luoghi in costante pericolo.

E’ necessaria una presa di coscienza globale dell’importanza degli oceani. Pochi dati per capire: il rappresenta 70% della superficie del nostro pianeta è coperta di acqua, gli oceani sono il principale serbatoio di accumulo di anidride carbonica, nonché il primo motore della circolazione atmosferica e producono più della metà dell’ossigeno che respiriamo. Ma oggi gli oceani sono sempre più minacciati o trascurati, basti pensare che persino il mutamento climatico viene tanto negato in questi giorni da Donald Trump. Intanto gli oceani continuano a surriscaldarsi e acidificarsi.

Marevivo dedica, da oltre 30 anni, alla tutela dell’ecosistema marino il suo impegno quotidiano con azioni costanti di monitoraggio, denuncia, informazione e sensibilizzazione, partendo dai più piccoli: in questi giorni, nelle scuole di Capri, Ischia, Pantelleria, Ustica, Lampedusa e Linosa, negli arcipelaghi delle Eolie e delle Egadi, nelle città di Napoli, Siracusa e domani all'isola di Maddalena e a Palau, oltre 2000 giovanissimi riceveranno l’attestato di “delfino guardiano”, cioè da sentinella attiva nella salvaguardia della propria terra e del proprio mare.

E dalle piccole isole il messaggio di tutela degli oceani arriverà domani fino a New York alla Conferenza Onu, dove si auspica che vengano prese misure urgenti e concrete.

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