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Caos e rimpalli: per i disabili
ferme le richieste dei contributi

PALERMO. Sempre più caos sui contributi per i disabili gravissimi in Sicilia. C’è un continuo rimpallo di competenze tra Comuni, Asp e Regione. E a farne le spese sono ancora una volta i più deboli: i disabili che finiscono con l'essere sballottati da uno sportello all'altro.

A Palermo da giorni c'è ressa agli uffici comunali. Ci sono cumuli di domande, spesso anche di chi non avrebbe diritto, che hanno finito con l'ingolfare le procedure. Colpa anche, spiegano dagli uffici, della poca chiarezza della Regione sui requisiti necessari. Nella grande confusione ci sono addirittura tre moduli diversi: uno della Regione, uno fatto dal Comune e un altro fatto dall'Asp. Il caso oggi sarà affrontato in un vertice tra Asp e Comune.

A Trapani il sindaco Vito Damiano accusa: «C'è troppo caos. Agli uffici non è stato detto chiaramente come procedere e si sta lavorando con l'Asp per capire come muoversi». Ad Agrigento erano state escluse e poi riammesse le famiglie dai soggetti che possono assistere i malati. Dall'assessorato regionale alla Famiglia ammettono che si è creata molta confusione ma, dicono, «non per colpa nostra». L'assessore Carmencita Mangano non vuole parlare. Ma dal suo staff sottolineano: «Noi diamo i soldi. È colpa delle Asp se non vengono censiti ancora tutti i disabili». Intanto è partito il conto alla rovescia: mancano 25 giorni per presentare le richieste. Ma molti disabili restano al palo.

 

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