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Cannes, Palma d'oro a "The Square". Sofia Coppola migliore regista

Ruben Ostlund

CANNES. In un’Europa messa a ferro e fuoco dagli attentati e in una Croisette blindata si rompe una tradizione, al Festival di Cannes: a vincere la Palma d’oro non è un film di impegno (l'anno scorso era stato Io, Daniel Black di Loach), ma anzi un un film di satira contro la borghesia, un film anzi di disimpegno, come il grottesco THE SQUARE dello svedese Ruben Ostlund. E a vincere poi due premi è un thriller psicologico, molto action, come YOU WHERE NEVER REALLY HERE di Lynne Ramsay. Mentre 120 BATTITI AL MINUTO di Robin Campillo, da tutti dato per favorito e che aveva le giuste tematiche sociali, come quelle portate avanti negli anni Novanta da Act Up contro le conseguenze dell’Aids, ottiene il prestigioso secondo posto.

Il presidente di giuria Almodovar esce vincitore da questa edizione, i due film Netflix da lui ostracizzati sono fuori dal Palmares (OKJA e THE MEYEROWITZ STORIES), ma in giuria hanno pesato sicuramente anche anche Will Smith e il regista coreano Park Chan-wook.
Non si era mai visto un thriller violento, come YOU WHERE NEVER REALLY HERE della Ramsey, portare a casa due premi, ovvero quello alla sceneggiatura e quello dato a poi a Joaquin Phoenix come miglior attore. Certo Phoenix è perfetto, in questa storia tra pedofilia e politica, nei panni di Joe, schizzato veterano di guerra in lotta con un martello (proprio come quello usato dal protagonista di Old Boy firmato dal membro di giuria Park Chan-wook nel 2003).

Il premio attribuito a Diane Kruger, protagonista del film IN THE FADE di Fatih Akin sulle conseguenze del razzismo prodotto anche dalla migrazione, rientra invece nella tradizione di Cannes ed è del tutto meritato.
Grande sconfitto invece LOVELESS di Andrey Zvyagintsev, adorato dalla stampa inglese: il premio della giuria forse potrebbe stargli stretto. La storia di questa feroce borghesia russa incapace di amare anche i propri figli aveva messo d’accordo tutti qui sulla Croisette, anche se è lontana certamente dallo spirito di Almodovar.

Infine il premio speciale del 70/mo dato a Nicole Kidman ci sta tutto. Era sulla Croisette in ben quattro film di cui due in concorso, THE KILLING OF SACRED DEER di Yorgos Lanthimos (premiato ex aequo per la sceneggiatura) e in quello di Sophia Coppola L’INGANNO. Proprio in quest’ultimo il solo suo sguardo di vendetta verso Colin Farrell, entrato a scompigliare un mondo tutto al femminile, era sicuramente da Palma.

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