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Cannes, Jasmine Trinca migliore attrice nella sezione "Un Certain Regard"

Sergio Castellitto e Jasmine Trinca

CANNES. L’Italia che quest’anno è fuori dalla Palma d’oro si è riscattata stasera con Fortunata di Sergio Castellitto, che ha vinto il premio per la migliore attrice a Jasmine Trinca a Un Certain Regard, il concorso parallelo della selezione ufficiale del festival di Cannes.

Il film, in sala dal 20 maggio, racconta la vita resistente di Fortunata, Jasmine Trinca, parrucchiera a domicilio. «Una meravigliosa coatta» come la definisce l’attrice che nella periferia romana di Torpigna (secondo lo slang neo romanesco che è lingua del film e non dialetto), aspira ad una vita migliore, nel suo caso aprire un negozio, mentre arranca nella quotidianità, combattendo per sbarcare il lunario, crescere una figlia, tenere a bada un ex marito violento. Un personaggio "potente, selvatico, pieno di ammaccature, imperfetto e per questo così bello», lo definisce la scrittrice Margaret Mazzantini.

Da Fortunata, Jasmine Trinca dice di sentirsi «vicina e distante al tempo stesso. Non nella distanza sociale da me, ma piuttosto nel modo di affrontare la fatica del vivere quotidiano. Fortunata è sfrontata e io non lo sono affatto, ma quella forza un pò senza filtri che viene dalla pancia e che non è arroganza, sento di averla anche io, un istinto primordiale che adesso sto sperimentando da madre imperfetta».

Un personaggio forte da romanzo popolare - «parola bellissima, dice Castellitto, accettata solo nella crasi Pop, mentre riuscire a stabilire una connessione con le persone, comunicare e farsi capire è una cosa stupenda - con il quale il regista fa dichiaratamente omaggio a Pier Paolo Pasolini e a Mamma Roma, persino nei luoghi delle riprese, Roma est tra Torpignattara e il Quadraro, giusto qualche strada prima.

«Sono oltre che felice, fiero» dice all’ANSA il regista. "Orgoglioso che Fortunata stia piacendo al pubblico e alla critica internazionale e che la giuria presieduta dalla guerriera Uma Thurman abbia amato la nostra guerriera di Torpignattara», spiega Castellitto tornato sulla Croisette con la moglie autrice Mazzantini e la stessa protagonista. «Quello per Fortunata è un premio al cinema italiano», aggiunge. L'Italia - che ha portato al festival sei ottimi film sparsi nelle altre sezioni di Un Certain Regard, Quinzane des Realisateurs, Semaine de la critique: oltre a Fortunata, Dopo la guerra esordio di Annarita Zambrano, Sicilian Ghost Story di Fabio Grassadonia e Antonio Piazza che ha aperto la Semaine, Cuori Puri stupendo esordio di Roberto De Paolis, A Ciambra di Jonas Carpignano e L’Intrusa di Leonardo Di Costanzo alle Quinzaine - ha dimostrato oltre che grande vitalità soprattutto l'emergere di tutta una nuova classe di autori pronti per la ribalta internazionale.
Le critiche in Italia non sono state tenerissime con questa nuova opera premiata stasera a Cannes: «Senza fare polemiche, perché oggi è il giorno della felicità - conclude il regista - ma Fortunata ha avuto maggiori apprezzamenti dalla critica straniera che italiana, strani pregiudizi ci riguardano».

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