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Vaccini, le Regioni alla Lorenzin: l'applicazione del decreto sia graduale

Beatrice Lorenzin

ROMA. Prevedere una gradualità nell'applicazione del nuovo piano vaccinale senza rinunciare alla sua obbligatorietà. E' quanto chiedono le Regioni al ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, attraverso il coordinatore degli assessori regionali alla salute, Antonio Saitta che, però, si dice fiducioso che la richiesta venga recepita nel testo del decreto. ''L'accordo e il modello raggiunti vanno bene - spiega l'assessore - c'è pero' qualche problema per la concreta applicazione del decreto nell'immediato''.

Le regioni assicurano che non si tratta di non far partire il piano ma di renderlo graduale sia per l'organizzazione generale che per l'approvvigionamento dei farmaci. ''L'accordo fatto con i Lea stabiliva che le vaccinazioni obbligatorie venivano introdotte nel tempo sia per questioni di ordinativi sia per l'organizzazione del personale - spiegano sia l'assessore alla sanità del Veneto Luca Coletto sia la vicepresidente della regione Liguria Sonia Viale - anche perché siamo alla vigilia delle vacanze estive: rispettare la scadenza di settembre è abbastanza difficile''.

''Prima erano obbligatori solo 4 vaccini e tutti gli altri consigliati - sottolineano - passare da 4 a 12 non è cosa di poco conto''. ''Nessuno discute l'applicabilita''', dice dal canto suo l'assessore regionale alle Politiche per la salute dell'Emilia-Romagna, Sergio Venturi. Preoccupa però la Viale anche l'ipotesi relativa all'intervento dell'autorità giudiziaria e delle sanzioni: ''Prevedere in modo coercitivo l'utilizzo delle forza pubblica in esecuzione di un provvedimento del tribunale dei minori credo sia il modo meno indicato per incidere sull'educazione e sulla promozione dei vaccini. Auspico, quindi, che il testo venga profondamente modificato in aula, sentito il parere delle Regioni''.

Osservazione condivisa da Coletto che ricorda che ''è ancora in vigore il decreto 355 del '99 secondo il quale il diritto allo studio prevale sulle vaccinazioni: se vanno rese obbligatorie - conclude - si doveva abrogare quel decreto e per ora non è stato fatto''.

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