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Migranti, l'Unicef: 200 bimbi morti
in 5 mesi. Il medico di Lampedusa:
i leader della terra dicano basta

Pietro Bartolo, il medico di Lampedusa è al sesto posto

PALERMO. Sono almeno 200 i bambini morti lungo la rotta del Mediterraneo centrale dal Nord Africa all'Italia, da inizio d'anno, per una media di più di un bimbo al giorno. Inoltre, tra il primo gennaio e il 23 maggio oltre 45 mila rifugiati e migranti sono arrivati in Italia via mare, con un aumento del 44% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

Questo dato comprende anche circa 5.500 minorenni non accompagnati - con un aumento del 22% dal 2016 - che sono circa il 92% di tutti i bambini arrivati in Italia traverso la rotta del Mediterraneo centrale. Sono gli ultimi, drammatici, dati diffusi dall'Unicef, in vista dell'incontro tra i leader dei Paesi del G7 a Taormina. Alla spiaggia di Sant'Erasmo, a Palermo, l'organizzazione internazionale ha realizzato l'iniziativa "Barchette in mare, non per gioco", nel corso della quale il medico di Lampedusa, Pietro Bartolo, è stato nominato "ambasciatore di buona volontà per Unicef".

"Lo scorso anno un numero record di 26 mila bambini non accompagnati e separati è arrivato in Italia, ma se il trend continuerà questo dato sarà ampiamente superato - ha detto Justin Forsyth, vice direttore generale Unicef, intervenuto a Palermo - E' un monito del nostro fallimento". "Da gennaio, almeno 36 mila tra rifugiati e migranti salvati sono stati trasferiti in Sicilia, dove si terrà il G7 - dice Paolo Rozera, direttore generale Unicef Italia - Oggi per far capire la precarietà del viaggio abbiamo fatto mettere in mare ai bambini oltre 800 barchette di carta che poi hanno recuperato; questo è uno scempio umanitario, il Mediterraneo è sempre stato un mare di civiltà e ora è un cimitero".

In mattinata una giovane migrante, Favour, ospite di una comunità siciliana, ha consegnato al medico di Lampedusa Pietro Bartolo la targa di 'ambasciatore di buona volontà'. "Spero che questo ruolo serva a incidere maggiormente sulle decisioni di chi comanda - ha detto Bartolo - spesso i migranti sono infangati da certi giornalisti che fanno terrorismo mediatico e dalle bugie di alcuni politici che sappiamo come terrorizzano la gente. Non ci sono persone cattive ma persone informate in modo cattivo". Tra le azioni promosse da Unicef in vista del G7 per sensibilizzare misure contro la xenofobia, c'è anche un video della campagna #AChildIsAChild che sarà proiettato su un maxi schermo a Taormina con un messaggio ai leader politici.

"Non credo che i terroristi arrivino via mare sulle nostre coste, la scelta del G7 di non fare approdare migranti con gli sbarchi è forse dovuta alla paura, ma l'esperienza ci racconta di terroristi di seconda generazione che sono qui da tempo e non scelgono l'incertezza dei barconi. Ai leader della terra riuniti a Taormina chiedo di mettere fine a questa vergogna, è una strage continua, i migranti non sono alieni, hanno i loro sogni, scappano da torture e situazioni incredibili e anche noi abbiamo una responsabilità se fuggono da terre dove è in corso un conflitto". Così Pietro Bartolo, medico di Lampedusa, a margine dell'iniziativa "Barchette in mare, non per gioco", organizzata da Unicef nella spiaggetta di sant'Erasmo, a Palermo. Nel corso dell'iniziativa Bartolo è stato nominato ambasciatore di buona volontà per Unicef.

 

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