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Il tango e poi il bacio mozzafiato: così la Bellucci ha aperto il Festival di Cannes

CANNES. «Prometto di essere soggettivo e passionale, prometto di consacrare anima e corpo a questo ruolo e non sarò solo». Pedro Almodovar, emozionato dopo la standing ovation che gli tributa la platea del Grand Theatre Lumiere, sottolinea alla cerimonia di apertura del 70/mo festival di Cannes come vivrà i prossimi 12 intensi giorni. Accanto a lui il resto della giuria Paolo Sorrentino, Jessica Chastain, Maren Ade, Fan Bingbing, Park Chan Wook, Agnes Jaoui, Will Smith, Gabriel Yared.

E’ lo scatto di gruppo di Cannes 2017 che comincia stasera con il film francese d’apertura Les fantomes d’Ismael di Arnaud Desplechin. ''A Cannes fin dalla prima volta come spettatore, l’emozione dei film diventa parte di me e diventa parte dei miei film, spero che le opere che vedremo in questi giorni mi lasceranno dentro le stesse emozioni, ispirandomi e trovando posto nei miei film futuri» aggiunge Almodovar al festival 5 volte in concorso dal 1999 con Tutto su mia madre (vinse la migliore regia), Volver nel 2006 (vinsero tutte le 6 protagoniste), Los Abrazos rotos nel 2011, La piel que habito nel 2011 e Julieta lo scorso anno. A dichiarare aperta la 70/ma edizione sono stati l’attrice Lily Rose Depp e il regista premio Oscar Ashgar Farhadi che, tra momenti e film memorabili si è augurato un festival che metta in dialogo le diverse culture e rifletta sulla condizione umana.

Momenti musicali e persino l’accenno di un passo a due, un po' tango e un po' valzer con la madrina hanno riscaldato l’apertura tradizionalmente breve e non ridondante con Monica Bellucci, in un vaporoso abito blu scuro di Dior tutto di velo trasparente - c'è chi ha intravisto la fuoriuscita accidentale del seno dalla profonda scollatura - ispirata maestra di cerimonia del 70/mo. ''E' il compleanno della «maturità che è l’età delle creazioni artistiche migliori'., ha detto, con un presidente che "ama le donne come Pedro Almodovar», i film del 70/mo festival 'risveglieranno il bambino che è in noi».

Durante il mini show anche spazio all’ironia (oltre al bacio al ballerino): l'apertura di una busta sulla falsariga di quella degli Oscar di quest’anno con il clamoroso errore sul premiato. Affollata e assolata la Montee des Marches prima dell’apertura, momento clou del glamour festivaliero con decine e decine di fotografi in smoking e fan dietro le transenne. Tra i look degni di nota il cortissimo abito inguinale di Charlotte Gainsbourg, il tailleur chic pantalone di Susan Sarandon, l’abito sirena con spacco laterale e strascico di Bella Hadid e le paillettes di Robin Wright.

Il servizio di sicurezza per quanto potenziato come annunciato è stato così discreto da sembrare invisibile (lo scorso anno i cecchini appostati sui palazzi facevano impressione) e gli attori si sono fermati a fermare autografi senza paure particolari. Tra tutti Will Smith, uno dei giurati, all’esordio a Cannes e dunque con l’animo entusiasta del bambino nel negozio delle caramelle.

Ha sorriso, urlato, firmato autografi dimostrando una contagiosa e divertita energia come aveva già fatto nel pomeriggio alla conferenza stampa ufficiale della giuria dove con qualche imbarazzo aveva 'difeso' il colosso dello streaming Netflix «che mi ha permesso di vedere tantissimi film che avevo perso e che hanno fatto la storia del cinema.

A casa mia ha portato tanto buon cinema». Una difesa appassionata e forse anche vagamente interessata visto che è nel cast del nuovo film Netflix Bright. Durante la cerimonia nessun accenno da Almodovar, come forse si poteva aspettare, al caso del giorno: Netflix appunto e la guerra dichiarata dal festival e dal presidente di giuria ai film che non hanno sala. «Sarebbe un paradosso una Palma d’oro ad un film che non si può vedere sul grande schermo» ha detto il regista spagnolo, una frase non di circostanza considerando che due film Netflix pronti per lo streaming web sono in concorso. Okja di Bong Joon-ho e The Meyerowitz Stories di Noah Baumbach? (oltre quello di Amazon, Wonderstruck di Todd Haynes). Per ora da Netflix nessuna replica.

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