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Omofobia, Arcigay: in un anno oltre 190 casi, è allarme baby gang

BOLOGNA. Dalle due ragazze 'richiamate' da un militare in una piazza di Napoli perchè si stavano baciando allo studente di Aosta preso di mira per tutto l’anno scolastico sul pullman da un gruppo di bulli con sputi e insulti.

Nei dodici mesi tra il 17 maggio 2016 e oggi, sono 196 le storie di omotransfobia censite da Arcigay attraverso il monitoraggio dei mass media, e descritte nel report che ogni anno, in occasione della Giornata internazionale contro l’omofobia, l’associazione presenta.

«Un numero quasi doppio rispetto a quello dello scorso anno e che merita una riflessione e la ricerca delle opportune chiavi di lettura», ha dichiarato Gabriele Piazzoni, segretario nazionale di Arcigay.

Il report, precisa l’associazione, non è esaustivo ma è stato stilato monitorando i quotidiani e i periodici locali e nazionali e i principali siti web di informazione: le storie che riporta sono quindi quelle che hanno superato il filtro della notiziabilità, cioè che sono state innanzitutto denunciate e in secondo luogo ritenute di pubblico interesse dagli operatori dell’informazione.

Arcigay lanci anche l'allarme per 'l' abbassamento significativo dell’età dei carnefici e un dilagare del fenomeno delle baby gang, spesso protagoniste di fatti violentissimi'.

Il report cita 15 casi nel capitolo alla Scuola: in parte si tratta di storie di bullismo o cyberbullismo, ma anche casi di persone lgbti respinti dalle classi o di dirigenti scolastici 'evidentemente persuasi dalla retorica omonegativa delle istituzioni e dei gruppi "anti-gender".

La scuola, conclude Arcigay, è uno dei contesti che più subisce l’impennata dei discorsi d’odio.

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