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Incendi in Sicilia, i sindacati: manca una programmazione in vista dell'estate

PALERMO. Il rischio roghi è sempre più alto, soprattutto quest’anno che la campagna antincendio rischia di subire grossi ritardi per il mancato stanziamento dei fondi in finanziaria. A lanciare l’allarme sono i sindacati siciliani Flai Cgil, Fai Cisl e Uil Uila: “Segnaliamo l'assenza di una programmazione per la campagna antincendi 2017. I fondi per l’antincendio boschivo ammontano a 50 milioni di euro e per la pulitura boschiva 60 milioni di euro, ma ancora dal punto di vista amministrativo non sono stati assegnati. Questo concretamente vuol dire che siamo già a fine maggio e rischiamo di non poter iniziare in tempo per il 15 giugno”.Ma ogni anno si fa la conta dei danni e nel 2016 sono andati in fumo oltre 167 ettari di boschi in tutte le province siciliane. "Gli incendi - sottolineano i sindacati - spesso riguardano aree non demaniali, oltre 71 ettari, ovvero aree private o di proprietà pubblica lasciate all'incuria e comunque non soggetti ad attività forestale”.

Secondo i dati forniti dal Sif (sistema informativo forestale della Sicilia) emerge che nel 2016 sono stati distrutti dalle fiamme 27.728,13 ettari tra superfici boscate e non. Il primato va a Palermo con 10.218,44 ettari, segue Enna con 3.404,89, terzo posto per Trapani con 2.199,62, al quarto posto Catania 1.983,06 ettari, Caltanissetta con 1.649,94, nella provincia di Messina 1.649,94, a Siracusa 1.081,22 ettari, si salva solo Ragusa con 727,50 ettari.

E per il 2017 i numeri di superfici andate a fuoco ai primi di maggio ammontano ad un dato parziale di 75 ettari di boschi. I sindacati di categoria insorgono precisando che “nell’ultimo incendio dei Nebrodi sono andati in fumo altri 30 ettari. Ancora non si sono registrate temperature e condizioni meteo allarmanti, ma è necessario che i viali parafuoco vengano puliti dalle sterpaglie secche. Anche se è ben risaputo che la quasi totalità degli incendi ha una natura dolosa è necessario prevenire e ridurre le aree dove si possono propagare i roghi”.

E ancora: "E’ bene osservare che nel 2016 rispetto ad anni precedenti non ci sono stati grossi incendi e tuttavia si registrano danni per oltre 20 milioni di euro cioè oltre il 25% del costo annuale della campagna antincendio. Per questo da anni proponiamo di allargare la superficie boscata ma soprattutto rispettare le fasi colturali a partire dall'attività di pulitura già a maggio”.
“La verità - scrivono i una nota i segretari dei tre sindacati Alfio Mannino, Calogero Cipriano e Antonino Marino - è che ancora una volta si rivela l’inadeguatezza delle istituzioni siciliane rispetto all’esigenza di difendere e tutelare l’immenso patrimonio boschivo dell’isola”.
Flai, Fai e Uila chiedono, prima dell’inizio della discussione in Aula del collegato alla Finanziaria, un confronto che prenda le mosse dalle proposte del sindacato unitario, finalizzate a un serio riordino del settore forestale, sgomberando il campo da altre proposte tese solo a fare propaganda”.

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