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Da Sigonella alla ricerca di latitanti
Nasce il team "Cacciatori Sicilia"
"Messina Denaro in cima alla lista"

LENTINI. I ministri della Difesa e dell'Interno Roberta Pinotti e Marco Minniti hanno preso parte stamane nella base di Sigonella dell'Aronautica Militare, a Lentini (Sr), alla cerimonia di istituzione dello squadrone carabinieri eliportato 'Cacciatori Sicilia', che "batterà le zone più impervie dell'Isola in cerca dei grandi latitanti di cosa nostra e per la prevenzione e repressione dei reati in aree rurali".

Minniti e Pinotti erano accompagnati dal capo di stato maggiore della difesa Claudio Graziano e dal comandante generale dell'Arma dei Carabinieri Tullio Del Sette. Lo scopo del reparto, che avrà sede nella base,è quello di ''concorrere con i Carabinieri dell'organizzazione territoriale della Sicilia alle attività sul terreno, forti dell'esperienza maturata in Sardegna e Calabria, dove i reparti dei cacciatori perlustrano la Barbagia e l'Aspromonte".

"Già successivamente al mio attentato erano state utilizzate le competenze dello speciale Corpo dei Cacciatori di Calabria e l'istituzione di uno specifico reparto, a pochi passi dal territorio dei Nebrodi, - dice Giuseppe Antoci, presidente del Parco dei Nebrodi, presente alla cerimonia presso la base di Sigonella - fornisce un nuovo impulso alla repressione dei reati delle aree rurali. Il nostro impegno e il nostro operare sta dando i giusti risultati per una Sicilia da liberare dalle connivenze e dalle infiltrazioni mafiose"

"L'unico modo per contrastare terrorismo e criminalità organizzata, due nemici mortali della nostra democrazia, è tenere insieme capacità di prevenzione, di intelligence e di investigazione e controllo del territorio". Lo ha detto il ministro dell'Interno, Marco Minniti, parlando alla cerimonia di istituzione dello Squadrone. "Il controllo del territorio - ha proseguito - è una questione cruciale per tutte le sfide della sicurezza che noi abbiamo di fronte. Cruciale nella sfida contro un terrorismo a prevedibilità zero, dove dal momento del concepimento dell' azione terroristica fino alla sua concreta realizzazione passano a volte pochissimi minuti; ma anche sul terreno del contrasto alla criminalità organizzata".

"Per fermare un terrorista a prevedibilità zero - ha proseguito Minniti - bisogna tenere una fortissima capacità di leggere il territorio. Per catturare un latitante c'é bisogno di avere proiettabilità sapendo che quando si cattura un latitante si riafferma un principio fondamentale, quello della sovranità sul territorio da parte dello Stato". "Il controllo del territorio - ha aggiunto - significa che in una democrazia non ci sono zone franche. Lo Stato, le istituzioni democratiche controllano tutto il territorio e da questo punto di vista l'Arma dei carabinieri rappresenta un modello di integrazione". "Il modello di sicurezza del futuro - ha concluso Minniti - sarà sempre di più cosi: capacità di leggere il territorio e proiettabilitá immediata. Con le scelte di oggi noi rafforziamo il principio del controllo del territorio in una regione chiave del nostro Paese".

"Quando me ne ha parlato il generale Del Sette ho pensato che fosse necessario dare immediatamente il mio assenso a questa iniziativa perché l'idea di consolidare e concretamente mettere delle capacità operative particolarmente selezionate e preparate era un segno fondamentale della volontà dello Stato, del Governo, di continuare la lotta al crimine organizzato". Lo ha detto il ministro della Difesa, Roberta Pinotti,  nella base di Sigonella dell'Aeronautica militare.

"Ci sono stati risultati incredibili. In Sicilia più di 300 persone sono state arrestate per associazione mafiosa dal gennaio del 2016. Sono stati confiscati patrimoni per un miliardo e trecento milioni", ha aggiunto. "E' un'attività - ha proseguito - che continua, che é fondamentale e che dà il segno che lo Stato vuole esserci. E ogni volta che porta a segno un successo toglie terreno a quella oscurità del crimine che cerca di portare morte, distruzione e paura e che é contraria ad ogni possibilità di sviluppo e di democrazia".

"Noi ci chiamiamo cacciatori perché cacciamo. Le nostre prede sono i latitanti fondamentalmente. A seguire tutte le persone che devono essere assicurate alla giustizia. Matteo Messina Denaro? Lo metteremo in cima alla nostra lista come fa tutta l'arma dei carabinieri e tutte le forze dell'ordine e lo terreno sempre presente nei nostri cuori e davanti agli occhi". Lo ha detto, rispondendo alle domande dei giornalisti, il Maggiore Matteo Corciulo, comandante dello squadrone carabinieri eliportato 'Cacciatori Sicilia'. Ad un giornalista che gli ha chiesto ''e se poi lo prende la Polizia?'' Corciulo ha risposto: "Se lo prende la polizia, l'importante e che qualcuno lo prenda. Non siamo in competizione con la Polizia di Stato. Cercheremo di aiutare l'arma territoriale ad avere una spinta in più".

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