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Usa, task force della Cia contro il programma nucleare della Corea del Nord

NEW YORK. L'amministrazione Trump alza il tiro contro il regime della Corea del Nord. La Cia ha infatti creato una task force speciale con il compito di frenare e ostacolare il programma nucleare e quello missilistico di Pyongyang. Il 'Korea Mission Center', spiega Mike Pompeo, numero uno dell'agenzia di intelligence, consentirà agli Usa di combattere in maniera piu' efficace la minaccia rappresentata dal regime di Kim Jong-un. A capo della struttura un veterano degli 007, di cui non e' stato rivelato il nome.

Il Korea Mission Center - la cui creazione viene letta dagli osservatori come il segnale di un approccio piu' aggressivo di Trump verso Pyongyang - coordinera' l'azione di tutti gli 007 Usa che si occupano della Corea del Nord e usufruira' non solo delle risorse della Cia, ma anche di quelle di tutte le altre agenzie federali di intelligence. La task force è nata sulla falsa riga dei 'Mission Center' già esistenti per l'Africa, per il Vicino Oriente e per l'antiterrorismo.

Intanto, la Corea del Nord chiede al nuovo governo di Seul di porre fine alle "politiche aggressive" che includono anche le esercitazioni militari congiunte con gli Usa. "Le due Coree dovrebbero rispettarsi reciprocamente e aprire un nuovo capitolo muovendo verso un miglioramento dei loro rapporti della unificazione coreana", scrive il Rodong Sinmun, in quello che è il primo commento all'indomani dell'insediamento di Moon Jae-in alla presidenza sudcoreana. Seul dovrebbe evitare sia le manovre annuali militari congiunte con gli Stati Uniti sia impedire agli attivisti di inviare dal confine nel territorio del Nord materiale di "contropropaganda".

Moon, in base a quanto espresso, punta a migliorare i rapporti con il Nord chiudendo la parentesi di "10 anni di politiche ostili da parte di gruppi conservatori", come ha nei giorni scorsi definito le ultime presidenze di Seul il quotidiano del Partito dei Lavoratori.

Durante la campagna elettorale, Moon ha menzionato la formula del doppio approccio, tra pressing sulla denuclearizzazione e il dialogo con Pyongyang. Ieri il neo presidente, nel discorso di insediamento, ha esplicitamente detto che potrebbe visitare la Corea del Nord alle giuste condizioni per i colloqui orientati all'abbandono delle ambizioni nucleari e missilistiche. Il Rodong Sinmun, inoltre, condanna le manovre militari degli ultimi due mesi ripetendo di vederle come prove generali di un attacco ai suoi danni. Al fine di allentare le tensioni, anche militari nelle acque del mar Giallo dove i confini tra i due Paesi sono più che controversi, "Nord e Sud dovrebbero avviare un dialogo a diversi livelli", scrive ancora il quotidiano.

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