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Legittima difesa, Renzi ci ripensa: "Legge incomprensibile"

ROMA. "Inviterò i senatori a valutare di correggere la legge nella parte in cui risulta meno chiara e logica, visto che io per primo - leggendo il testo - ho avuto e ho molti dubbi". Arriva come una doccia fredda il dietro front espresso da Matteo Renzi a poche ore dall'approvazione delle nuove norme sulla legittima difesa alla Camera, proprio con i voti del suo partito e dei centristi di Ap.

Lo stop del rieletto segretario del Pd arriva attraverso un commento alla sua app (inaugurata in occasione delle primarie) nella rubrica dedicata alle domande e risposte dirette con gli iscritti. E' lui stesso a comunicarlo rispondendo alla pioggia di critiche sulle nuove norme.

Alessandro, ad esempio, definisce "ridicolo" un provvedimento che farà "perdere credibilità e voti" al Pd. "Matteo, ti scrivo da tuo sostenitore convinto per dirti che la legge sulla legittima difesa così come è percepita fa scappare da ridere anche a uno come me - scrive l'elettore Pd - Sono in mezzo alle persone normali tutti i giorni e ti assicuro che una cosa del genere ci fa perdere credibilità e, di conseguenza, voti. Le cose o si fanno oppure no".

Immediata la replica di Renzi che parla di "pasticcio e di norme da cambiare". "Va bene una nuova legge sulla legittima difesa, va benissimo il principio che la ispira. Però scritta così questa norma è un pasticcio. Vista da fuori è incomprensibile", scrive il leader del Pd.

Il primo via libera dato ieri alle riforme rafforzano in effetti la legittima difesa, specificando anche la circostanza dell'aggressione notturna, tradotta liberamente nella possibilità di poter "sparare" anche di notte in caso di attacco.

Si tratta di un'aggiunta alle norme già esistenti che definiscono meglio proprio gli episodi di legittima difesa, dando ulteriori garanzie a chi si difende se costretto a usare le armi in alcune ore della giornata.

La Camera, tra le polemiche del centrodestra (con il leader della Lega Nord Matteo Salvini che gridava "vergogna" dalla tribuna) ha espresso 225 sì, 166 no e 11 astenuti. A votare contro, tutto il centrodestra (anche Forza Italia che ieri aveva inizialmente dato disponibilità a trovare un'intesa con il Pd), i partiti di sinistra ed il Movimento Cinque Stelle. Via libera invece dai Dem e Alternativa Popolare.

Proprio l'accordo raggiunto con il partito di Angelino Alfano ha permesso la fumata bianca, nonostante il fronte compatto delle opposizioni.

A segnare la 'svolta' è stato l'accordo raggiunto ieri a metà giornata e dopo ore di trattative sulla possibilità per una vittima di poter ricorrere all'uso delle armi per difesa nella propria abitazione o negozio fermo restando la necessità di proporzione tra difesa e offesa e l'attualità del pericolo".

Un'approvazione andata in scena tra sit in di protesta in piazza organizzati dalla Lega e da Fratelli d'Italia e con le urla di Matteo Salvini dalla tribuna di Montecitorio: "E' una vergogna - dice il leader del Carroccio - Questa legge è l'ennesimo affronto di un governo clandestino che arma i ladri e non difende i cittadini". Sulla stessa linea Fratelli d'Italia che subito dopo la fumata bianca dell'Aula si ritrova in piazza davanti Montecitorio per protestare.

A difendere il provvedimento ci pensa il ministro degli Esteri Angelino Alfano: "Siamo soddisfatti, abbiamo posto rimedio alla legge della Lega che era un flop".

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