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Vino, a Sicilia en Primeur stappate 10 mila bottiglie

CATANIA. Circa 10.000 bottiglie di vino stappate in cinque giorni, 50 sommelier dell'Ais al lavoro per quasi 800 calici di vino degustati ogni giorno, 100 partecipanti alle master class che hanno passato in rassegna i vini di 49 aziende: sono alcuni dei numeri di Sicilia en Primeur, l'annuale anteprima mondiale della vendemmia 2016 che si è svolta ieri e oggi nel Catanese, nel parco di Radicepura.

I dati di Assovini Sicilia parlano del successo di una kermesse enologica che ha dato l'occasione a più di 100 giornalisti accreditati (una gran parte provenienti da 22 paesi stranieri) di degustare più di 430 etichette delle 49 tra le principali aziende vitivinicole regionali, e di scoprire la ricchezza gastronomica, paesaggistica e culturale di un'isola che vanta una biodiversità unica al mondo.

Sostenibilità, tutela della biodiversità, qualità, promozione del territorio che registra una crescita dell'enoturismo. Si chiude ai giardini Radicepura di Giarre (CT) su questi punti fondamentali la 14esima edizione di Sicilia en Primeur, l'anteprima dei vini siciliani promossa da Assovini che quest'anno ha deciso di sottolineare l'impegno nella direzione del green promuovendo l'evento all'interno di un'oasi verde, i giardini di Radicepura.

"L'obiettivo che da qualche anno si è posto la nostra associazione - spiega il presidente di Assovini, Francesco Ferreri - è quello di far conoscere a tutto il mondo il forte legame che le nostre aziende vitivinicole hanno con il territorio di produzione. Questo l'elemento fondamentale per la qualità del prodotto finale e per la sostenibilità del paesaggio, valore aggiunto che esprimiamo sottolineando l'importanza di una viticoltura green, attenta a salvaguardare la biodiversità e a limitare gli impatti della produzione sull'ambiente".

La salvaguardia e la tutela del territorio sono tematiche sempre più fondamentali per la viticoltura, e in special modo per le aziende di Assovini, unite nel realizzare giorno dopo giorno un percorso all'insegna della sostenibilità ambientale. Oltre cento giornalisti da tutto il mondo in rappresentanza dei principali mercati internazionali, ospiti di Assovini, hanno prima potuto conoscere i territori del vino siciliano, per poi degustarli conoscendo anche i produttori con le loro storie e le loro specificità.

"La Sicilia è un continente del vino - continua il presidente dell'associazione, Francesco Ferreri - e questa occasione è unica per far conoscere i singoli territori che caratterizzano i nostri vini e al contempo i forti investimenti che in questo anno sono stati fatti dalle aziende nell'ottica dell'enoturismo, un fenomeno sempre più in crescita che porta valore aggiunto all'economia dell'intera regione: basti ricordare - ha sottolineato - che la media di visitatori nelle cantine Assovini è di 4.000 presenze all'anno. Inoltre più del 90% degli associati Assovini prevede la vendita diretta di vino in azienda".

"Identità, qualità e biodiversità sono le carte vincenti del vino siciliano. Stiamo promuovendo politiche mirate per rafforzare la presenza dei nostri vitigni autoctoni sul mercato ed aumentare la capacità di imbottigliamento delle nostre aziende". Lo ha affermato l'assessore regionale all'Agricoltura, Antonello Cracolici. "L'altra scommessa vincente per il futuro - ha aggiunto l'assessore - è rappresentata dai vitigni antichi e dai 3000 anni di storia che hanno alle spalle. Un primo gruppo di 10 di vitigni storici, su 70 varietà individuate dall'assessorato Agricoltura, è già pronto per l'iscrizione al registro nazionale delle varietà".

Di enoturismo, e degli orizzonti di crescita, ha parlato l'assessore regionale al Turismo, Anthony Barbagallo: "Il trend dei vini siciliani - ha detto - continua ad essere positivo e i dati, infatti, ci segnalano una crescita proficua del turismo legato al vino: c'è un aumento del 70 per cento delle presenze registrate in Sicilia che sono riconducibili al segmento del circuito enogastronomico".

 

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