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Metodo Stamina, fermato Vannoni: "Continuava le cure all'estero"

Davide Vannoni

TORINO. Davide Vannoni è stato fermato dai carabinieri nell’ambito di una nuova inchiesta sul metodo Stamina. E’ indagato a Torino per associazione per delinquere.

Vannoni è accusato di aver continuato a curare persone col metodo Stamina all'estero, definitivamente bocciato dalle autorità e dai giudici italiani.

Vannoni è accusato di associazione per delinquere aggravata dalla transnazionalità, truffa aggravata, somministrazione di farmaci non conformi quanto alle attività di trattamento di gravi malattie neurodegenerative. L'inchiesta della Procura di Torino coordinata dal procuratore aggiunto Vincenzo Pacileo e dal sostituto procuratore Alessandro Aghemo.

Stava per lasciare l'Italia Davide Vannoni. La procura della Repubblica, non potendo attendere la decisione sulla richiesta della custodia cautelare inoltrata al Gip, ne ha quindi ordinato il fermo, che è stato eseguito dai Nas.

Vannoni è stato dunque fermato per pericolo di fuga. Secondo quanto appreso, stava per andare a Santo Domingo dopo aver venduto la sua Porsche per finanziare la trasferta e, forse, riprendere lì l'attività.

Pagavano fino a 27 mila euro i numerosi pazienti, reclutati in Italia, che in Georgia si sottoponevano al metodo Stamina, disconosciuto dalla comunità scientifica e vietato in Italia dalle autorità giudiziarie. E' quanto emerge dalla nuova inchiesta della procura di Torino che ha portato al fermo di Davide Vannoni.

Davide Vannoni cercava una nuova località estera, dove riprendere l’attività di Stamina per la quale aveva patteggiato una pena ad un anno e dieci mesi, con la condizionale, impegnandosi a rinunciare a qualsiasi iniziativa che gli permettesse di proseguire l’applicazione della controversa terapia.

Dalle intercettazioni a cui il padre della metodica è stato sottoposto, dopo che lo scorso luglio si era diffusa la notizia che alcuni pazienti italiani si erano recati in Georgia per effettuare le infusioni, emergono infatti «persistenti e reiterati contatti volti a individuare una nuova località estera ove riprendere l’attività».

In Italia lo stop al metodo era arrivato dalle autorità giudiziarie e sanitarie, con due bocciature da parte di altrettanti comitati scientifici. Questa documentazione ha portato il governo georgiano, lo scorso dicembre, alla decisione di porre fine alle sue attività. Dopo che la procura di Torino aveva avviato l’inchiesta che oggi ha portato al fermo di Vannoni, la vicenda era nuovamente approdata anche sulla rivista scientifica Nature, che aveva lanciato l’allarme sul cosiddetto 'turismo delle staminalì.

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