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Valentino Rossi leader a 38 anni: "Felice di stare in testa"

Valentino Rossi

ROMA. Pochi ci avrebbero scommesso dopo i test invernali ma vedere Valentino Rossi in testa al Mondiale dopo tre gare se da un lato stupisce anche lui, dall’altro è il logico frutto del mix tra un’esperienza unica e un entusiasmo intatto. Il secondo posto conquistato ad Austin, terzo podio stagionale consecutivo, conferma che Rossi ha preso le misure alla nuova Yamaha M1, cavallo selvaggio che ieri ha tradito anche l’astro nascente Maverick Vinales, caduto nei primi giri, e che potrà tentare di puntare all’agognato decimo titolo nonostante i 38 anni sulle spalle.

L’età sembra un dettaglio, magari addirittura un vantaggio per il fuoriclasse italiano che nel dopo gara si è detto «felice e sorpreso di stare in testa» e nel ritorno dagli States pianifica già le strategie per le prossime gare europee, «con tante piste che mi piacciono», con l’infilata Jerez-Le Mans-Mugello prima dell’amata Assen. Con la sua moto n.46, dall’Aprilia alla Yamaha, passando per Honda e Ducati, Valentino ha disputato 351 gare, vincendone poco meno di un terzo. I mondiali si vincono però anche con i piazzamenti, come dimostra questo avvio di stagione.

La voglia di reagire dopo tre annate amare, e il fisico integro, lo hanno indotto a non scendere di sella e ad affrontare sempre nuove leve di avversari. Sa che "sarà dura battere Vinales e Marquez", ma è pronto alla sfida. Dal Texas porta a casa il più bel risultato in cinque edizioni, a dimostrazione che anche a 38 anni si può ancora migliorare. Punti preziosi per portare avanti il sogno della decimo titolo, con l’ottimismo di trovarsi «una moto dal gran potenziale» con cui, a differenza della scorsa stagione, ha spiegato, «riesco ad essere veloce a fine gara e con le gomme usate. Insieme al team stiamo capendo come farla funzionare».

Rossi si presenta come il terzo incomodo in una partita che sembrava all’inizio coinvolgere i soli Marquez e Vinales. Dalla Ducati non sono arrivato segnali incoraggianti nemmeno dagli Usa e se non ci sarà una pronta riscossa Andrea Dovizioso e Jorge Lorenzo rischiano una stagione da comprimari. Rossi però ha anche bisogno di qualcuno che tolga punti ai due giovani spagnoli, non potendo contare solo sui loro sbagli e sulla propria esperienza per difendere il primato. Il 7 maggio di nuovo tutti in pista a Jerez de la Frontera, dove il Dottore ha vinto l’ultima volta l’anno scorso e cercherà di ripetersi, ben sapendo che un successo potrebbe incrinare le sicurezze del minaccioso compagno di squadra.

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